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Attualità venerdì 04 novembre 2016 ore 07:30

"Raddoppio, in Regione non siamo tuttologi"

Dopo l'invito della Cisl, l'assessore regionale Ceccarelli ha voluto precisare la posizione dell'Ente in merito al raddoppio ferroviario



PISTOIA — "Non mi unirò al coro dei tuttologi, pronti a indicare soluzioni ideali basate su non si sa quali approfondimenti. La Regione darà il suo parere sul secondo lotto del raddoppio ferroviario Pistoia-Lucca quando sarà il momento, come accade ogni volta che si realizza una grande opera di carattere nazionale, ma non parteciperò allo scontro tra localismi e "fazioni" che si è aperto e che sta rischiando di far sfumare un'opportunità irripetibile per il territorio". 

A dirlo, in una nota, è l'assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli, dopo l'invito a "battere un colpo" rivoltogli dal segretario della Fit Cisl attraverso la stampa.

Dopo aver ricordato l'impegno, anche economico, della Regione per sbloccare i fondi statali, Ceccarelli sottolinea come per l'attraversamento al nodo di Montecatini, "in un recente incontro abbiamo chiesto a Rete ferroviaria italiana di verificare tutte le criticità presenti nell'area e proporre soluzioni. Adesso aspettiamo di vedere l'esito di questo lavoro, che è ancora in corso non perché si "temporeggi", come sostiene il segretario della Fit-Cisl Toscana Stefano Boni, "ma perché sono ancora in corso rilievi e sopralluoghi".

Ceccarelli ha precisato che, come Boni, è preoccupato per la situazione che si è venuta a creare a Montecatini e che rischia di mettere in discussione un'opera strategica, attesa da decenni. 

"Tuttavia - aggiunge - mi stupisce è che la Cisl indichi la Regione come soggetto chiamato a decidere su questa questione. Quando sarà il momento daremo il nostro parere ma oggi la partita riguarda la stazione appaltante, che è Rete Ferroviaria Italiana in quanto gestore dell'infrastruttura ferroviaria, e i Comuni attraversati dal tracciato". 

"La Regione non può sostituirsi ad Rfi - conclude l'assessore - E' necessario che gli amministratori locali trovino il coraggio di arrivare ad una sintesi, di superare paure e localismi, di affrontare la questione in maniera serena e razionale. In alternativa il rischio è che l'intero territorio perda un'occasione storica di sviluppo". 


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