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Attualità venerdì 21 maggio 2021 ore 10:54

Vivai giardino d'Italia per la biodiversità

Un vivaio
Nei vivai uno scrigno di ossigeno e bellezza

Sono oltre 2.000 le varietà di piante tra ornamentali, da fiori e fronde, olivi che popolano le terre del Pistoiese producendo ossigeno e bellezza



PISTOIA — Pistoia, il giardino d’Italia, con le sue aziende vivaistiche contribuisce alla biodiversità con oltre 2.000 varietà di piante, tra ornamentali, cultivar di olivi, fiori e fronde recisi. È la stima a livello provinciale formulata da Coldiretti Pistoia in occasione della Giornata mondiale della biodiversità, proclamata nel 2000 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 22 maggio di ogni anno.

“Qui a Pistoia produciamo ossigeno e bellezza, con piante coltivate a cielo aperto o in serra che vanno da magnolie e cipressi alle stelle di Natale, dall’olivo frantoio alle photinie – spiega Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia -. Diamo un contributo costante alla biodiversità, con un patrimonio varietale unico concentrato in soli 5000 ettari”.

Nel polo di Pescia, nella parte ovest della provincia di Pistoia, è concentrata la produzione di fronde e fiori recisi: crisantemi, calle, lilium, ruscus, agrifogli, oltre a piante in vaso come stelle di Natale e gerani: in totale un centinaio di varietà e specie. Sempre Pescia è polo d’eccellenza per la coltivazione di olivi da olio, con oltre 80 cultivar tipiche delle regioni italiane per la produzione di extravergini autoctoni, che vivaisti specializzati fanno crescere partendo da semi o talee fino ad essere idonei a creare nuovi oliveti.

Poi c’è la valle dell’Ombrone, che è un susseguirsi di colori e forme grazie alle circa duemila varietà di piante ornamentali, che rendono unico il paesaggio attorno a Pistoia, che esporta ‘verde’ in tutto il mondo. Alberi a foglia caduca, conifere, alberi e arbusti sempreverdi, rampicanti, arbusti a foglia caduca – spiega Coldiretti Pistoia - sono le principali tipologie di piante ornamentali. “Non siamo solo custodi di biodiversità – continua Fabrizio Tesi -, ma la rinnoviamo, moltiplicando le varietà. I vivaisti pistoiesi innovano continuamente le loro produzioni adattandole alle esigenze che mutano, anche ambientali”.

"Abbiamo biodiversità morfologica (forma); e importantissima è quella fisiologica, con cui , per esempio, “riusciamo ad adattare le piante per avere un maggior impatto positivo sull’inquinamento (mangia smog); e poi – continua Coldiretti - produciamo biodiversità quando facciamo crescere piante tenendo conto del contesto in cui saranno trapiantate: giardino storico, pensile o verticale, o area gioco. Il vivaismo pistoiese genera anche biodiversità funzionale, per favorire la crescita di piante adatte a ridurre il dissesto idrogeologico”.


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