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Attualità lunedì 26 settembre 2016 ore 12:00

Anpi per il No al referendum, le prime adesioni

Comitato per il No e Anpi hanno presentato l'appello contro il referendum costituzionale. Tre le adesioni intellettuali, avvocati e cittadini



PISTOIA — Sono ventisei i primi firmatari pistoiesi per dire No al referendum costituzionale.

Tra di loro liberi professionisti, cittadini, intellettuali. Schierato, a fianco di Anpi e Comitato per il No contro il referendum di revisione della Carta Costituzionale.

A firmare per primi l'appello sono stati Domenico Gallo, Fabrizio Amato, Enzo Gualtiero Bargiacchi, Roberto Barontini, Aldo Bartoli, Luca Boschi, Marcello Bracali, Franca Canigiani, Giovanni Capecchi, Tiziano Carradori, Valter Ciurli, Renzo Corsini, Alessandro Fagni, Patrizia Gentilini, Caterina Iannella, Marco Leporatti, Mariangela Maraviglia, Mauro Matteucci, Maurizio Niccolai, Alessandra Pastore, Enrico Prosperi, Paola Pupino, Alberto Simoni, Lia Tosi, Giacomo Trinci, Cecilia Turco.

"La riforma che il popolo italiano sarà chiamato ad approvare o a rifiutare con il referendum non è una semplice legge di revisione della Costituzione - dicono i promotori - Si tratta di un intervento che modifica o sostituisce ben 47 articoli, realizzando in questo modo la sostituzione del modello di democrazia costituzionale previsto dalla Carta del '48 con un altro ordinamento, ispirato a principi e ragioni del tutto differenti da quelle che avevano guidato i padri costituenti".

A spiegare le ragioni del No ci sono, in prima linea, il presidente dell'Anpi Aldo Bartoli e la coordinatrice del comitato Federica Santori: "Nessuno si oppone ad un’opera di manutenzione della Costituzione che possa rimediare agli inconvenienti del bicameralismo perfetto, ma la modifica costituzionale Renzi/Boschi non interviene sulle inefficienze del bicameralismo - spiegano - Essa persegue un altro obiettivo: quello di aggredire la centralità del Parlamento, cominciando ad eliminare una Camera elettiva ed assoggettando l'altra, eletta con metodo super-maggioritario, alla supremazia del Governo, che risulta, per legge e non per volontà popolare, padrone della maggioranza parlamentare".


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