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Attualità giovedì 06 febbraio 2025 ore 18:00

Cresce l'avifauna acquatica, censimento in 60 aree umide

Esemplari di alzavola
Foto di: Centro Ornitologico Toscano

Nella Piana tra Firenze, Prato e Pistoia sono stati censiti oltre 6.100 esemplari, in aumento del 45% rispetto a 10 anni fa



FIRENZE — Cresce l’avifauna acquatica nella Piana tra Firenze, Prato e Pistoia dove sono stati censiti oltre 6.100 esemplari, in aumento del 45% rispetto a 10 anni fa.

I dati sono emersi durante la 42esima giornata annuale di censimento, che si è scolta il 21 Gennaio scorso nell’ambito del progetto internazionale di monitoraggio organizzato da Ispra e coordinato a livello regionale dal Centro Ornitologico Toscano sin dal 1984. 

Grazie alle osservazioni di 11 rilevatori abilitati coadiuvati da altri 12 volontari, è stato possibile censire in contemporanea le oltre 60 aree umide presenti nel vasto territorio della Piana tra Firenze e Pistoia. Le aree umide, distribuite in un territorio storicamente a vocazione palustre, sono costituite da stagni artificiali arginati e adibiti ad attività venatoria; stagni artificiali interni ad aree protette o a divieto di caccia; casse di espansione; prati umidi o allagati; canali, fossi di bonifica e torrenti.

I numeri confermano come la Piana rappresenti nei mesi invernali un'area importante per l'avifauna acquatica, sia a livello regionale che nazionale. La specie maggiormente rappresentata è una piccola anatra, l’alzavola, con oltre 800 esemplari (distribuita maggiormente quasi esclusivamente nelle aree protette o a divieto di caccia dell’area di Firenze e Prato), seguita dal germano reale, con oltre 500 esemplari; sono inoltre presenti centinaia di gabbiani comuni, gabbiani reali, folaghe, gallinelle d’acqua, pavoncelle, beccaccini e oltre 250 fenicotteri; questi ultimi sono presenti negli stagni con acque più profonde, sia in zone protette che in aree di caccia.

Sono inoltre presenti ben 5 specie di aironi: airone cenerino, airone bianco maggiore, garzetta, nitticora e airone guardabuoi. Quest’ultimo è di gran lunga il più numeroso, con oltre 900 esemplari, che si distribuiscono principalmente nelle aree agricole e lungo i canali.

Secondo il Centro Ornitologico Toscano il progressivo incremento in tutta la Piana, negli anni, delle casse di espansione e del loro valore ecologico, ha probabilmente contribuito all'aumento di alcune specie, in particolare del beccaccino, quest’anno presente con ben 476 esemplari (il doppio del gennaio 2024), e del frullino, un piccolo limicolo simile al beccaccino.

Il censimento del 2025 ha inoltre confermato l’espansione numerica e di areale di un piccolo cormorano proveniente dall’Europa orientale, il marangone minore, che ha registrato un nuovo record di presenze con 535 esemplari. Dopo un primo forte crollo nel 2004, poi accentuatosi definitivamente dal 2008, quest’anno la gallinella d’acqua ha mostrato segni di ripresa, con 429 esemplari censiti. Osservate anche due nuove specie svernanti: 6 oche selvatiche e un’anatra tuffatrice, la moretta.

Un discorso a parte merita la presenza dell’ibis sacro, con ben 1.281 esemplari censiti. Dal 2024 la presenza della specie nell'area è al centro di uno specifico monitoraggio avviato dal Centro in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’Università di Firenze.

"Si tratta - osserva il Centro ornitologico toscano- di una specie alloctona di probabile provenienza domestica (da parchi e zoo francesi), che si sta espandendo con estrema e preoccupante rapidità anche in Toscana: la sua presenza potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza di molte specie locali, per predazione di uova e pulcini e per competizione per i siti di nidificazione (garzaie) di aironi". 


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