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Attualità sabato 25 marzo 2023 ore 18:00

Export, manifatturiero in corsa

scarpe
L'export del calzaturiero ha segnato il +40,1% sul 2021

Comparti quasi tutti a saldo positivo nel 2022, con recupero anche rispetto a prima della pandemia da Covid. Vola il calzaturiero, frena il mobile



PROVINCIA DI PISTOIA — Non ci sono sorprese nei dati sulla chiusura dell'export del 2022 per le imprese manifatturiere di Lucca, Pistoia e Prato: l'andamento positivo dei primi tre trimestri si conferma anche nel quarto e porta l'incremento dell'anno a +20,9% sul 2021 e a +25,4% sull'ultimo anno pre-crisi, il 2019. E' quanto emerge dai dati Istat elaborati dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord, e si tratta di prestazioni abbastanza uniformi sulle tre province e che vanno lette considerando come sempre che i dati Istat sull'export segnalano a livello provinciale i soli valori delle merci e non i loro volumi.

Il presidente di Ctn Toscana Nord Daniele Matteini illustra i dati del Pistoiese: "Nell'export manifatturiero Pistoia cresce del +31,7% nel 2022 rispetto all'anno precedente, e del +14,5% sull'anno pre-Covid 2019. I segni sono positivi su quasi tutti i settori, con performance tuttavia anche molto diverse". 

Tutti col segno più i numeri dei vari segmenti del comparto dei prodotti del tessile-abbigliamento, pelli e accessori, a cui afferisce il tipico settore delle calzature. Quest'ultimo nel 2022 mostra una forte risalita (+40,1% sul 2021), tappa importante verso il recupero dei valori pre-Covid ancora da raggiungere (-21,1% rispetto al 2019); positiva la voce legno e prodotti in legno, carta e stampa (+36,8%), così come la chimica (+33,6%), la gomma-plastica (+27,8%); positivo, anche se non a livello di altri segmenti, il settore alimentare (+13,3%)". Perdono nell'anno macchinari e apparecchi (-21,65%), nonostante le buone prestazioni (+8,3%) del 4° trimestre. 

E ancora: "L'arretramento della voce mobili (-6,3%), che include anche i materassi, risente verosimilmente delle dinamiche degli anni della pandemia, quando questi beni durevoli destinati alla casa hanno avuto un particolare successo presso i consumatori". 

"In generale - è il bilancio di Matteini - ci si può considerare soddisfatti; anche se i risultati sui mercati stranieri sono l'effetto dello sforzo compiuto dalle industria pistoiesi, che, nel corso dell'anno, hanno pagato l'aumento delle materie prime, la difficoltà a operare soprattutto in certi Paesi, l'aumento dei costi energetici. Una situazione che dobbiamo considerare eccezionale, e a cui non ci possiamo - né noi né chi è preposto a governare la politica industriale del Paese - assolutamente assuefare".

Sotto il profilo della macroarea, certo: "I fenomeni inflattivi giocano un ruolo molto consistente nella formazione di valori così alti dell'export - è ancora l'analisi del presidente Ctn - che portano il totale manifatturiero del nostro territorio Lucca-Pistoia-Prato a superare nel 2022 i 10 miliardi con un saldo positivo rispetto all'import di 4,1 miliardi. Pertanto i confronti con gli anni precedenti non dicono molto sulle effettive prestazioni delle nostre imprese nell'export del 2022: ma che i risultati siano buoni emerge dal confronto con i dati toscano e italiano, rispettivamente a quota +14,1% e +19,2% sul 2021. La propensione all'export costituisce del resto un punto di forza di quasi tutti i settori presenti nel territorio di Confindustria Toscana Nord". 


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