Attualità lunedì 30 novembre 2015 ore 12:20
Partecipazione attiva, se ne parla in un convegno
Prosegue il confronto sul progetto annunciato dal Comune di Pistoia per coinvolgere i soggetti che collaborano alla cura dei beni comuni
PISTOIA — L'orizzonte verso il quale ci si muove è quello dell'adozione anche a Pistoia di un regolamento sulla partecipazione attiva e la cura dei beni comuni che già è utilizzato a Bologna e Torino.
Se ne parla, come previsto già in fase di annuncio del progetto, nel convegno che mercoledì 2 dicembre, in sala Maggiore di palazzo comunale, vedrà la partecipazione di Anci Toscana, del Comune di Bologna e di Gregorio Arena, presidente del Laboratorio della sussidiarietà Labsus e promotore dell’idea di “amministrazione condivisa” tra istituzioni e cittadini. I lavori saranno coordinati dal Luca Gori, della Scuola Sant’Anna di Pisa, e saranno conclusi dal Sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli.
Il progetto si sta diffondendo anche in Toscana e il Comune di Pistoia si propone di attuarlo sul proprio territorio, coinvolgendo in primo luogo soggetti che collaborano già da tempo alla cura dei beni comuni. Proprio per questo, spiega il Comune stesso, si sono svolti nel mese di novembre quattro incontri di carattere tecnico e istruttorio. Al primo hanno partecipato le proloco e i comitati paesani che collaborano con i servizi decentrati del Comune, al secondo le associazioni di volontariato e sportive, al terzo i comitati di gestione e i genitori dei servizi educativi comunali e privati convenzionati, al quarto le associazioni di attivismo culturale collegate alle biblioteche comunali San Giorgio e Forteguerriana.
Il convegno, ora, sarà l’occasione per fare il punto a livello nazionale sullo stato di attuazione del progetto ed evidenzierà le peculiarità pistoiesi da inserire nella proposta di regolamento che verrà sottoposto all’esame istituzionale della commissione consiliare per l’approvazione del Consiglio Comunale.
Il progetto di partecipazione attiva ha lo scopo di favorire la partecipazione attiva e il senso civico diffuso come fondamento di una comunità di cittadini, di valorizzare le libere forme associative per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni,di disciplinare le forme di collaborazione tra cittadini, associazioni e amministrazione, attraverso l’approvazione di patti di collaborazione che definiscano gli ambiti di intervento e i reciproci impegni.
I Patti costituiscono quindi uno strumento che renderà più agevole la nascita e la continuazione di vecchie e nuove forme di collaborazione. Le attività frutto di collaborazione possono essere le più varie: dalla cura e gestione condivisa di edifici e spazi pubblici o privati ad uso pubblico, ma anche la rigenerazione di aree e immobili dismessi. Viene sottolineata la centralità del ruolo delle scuole e della formazione per la cura dei beni comuni. L’idea di partecipazione attiva intende valorizzare e potenziare l’intreccio tra cultura, volontariato e politiche sociali.
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