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Attualità mercoledì 19 ottobre 2022 ore 09:32

Multiutility al voto, tra petizioni e referendum

Delibera in Consiglio comunale, la maggioranza accelera, le opposizioni frenano. Promossa una petizione e chiesto un referendum nei Comuni coinvolti



FIRENZE — Il Consiglio Comunale di Firenze porta in votazione l’approvazione dell’operazione denominata Multiutility Toscana S.p.A.. Il progetto prevede la fusione per incorporazione in Alia delle partecipazioni detenute in Publiservizi, Consiag e Acqua Toscana, società partecipate dai Comuni delle province di Firenze, Prato e Pistoia, che a loro volta detengono partecipazioni in società operative nei settori di pubblica utilità come acqua, energia e gas.

L’operazione coinvolge il Comune di Firenze e altri 66 comuni della Toscana centrale, prevede la fusione per incorporazione (previo il conferimento delle partecipazioni di Firenze in Toscana Energia e di Pistoia in Publiacqua) con l’apertura di un procedimento di aumento di capitale destinato a terzi per favorire l’entrata di altri soggetti toscani nel progetto, e di aumento di capitale per la quotazione in borsa dell’azienda con il mantenimento di almeno il 51% nelle mani dei Comuni che deterranno tali partecipazioni in una holding pubblica.

La delibera ha suscitato vari malumori nell'opposizione che ha lanciato anche una petizione promossa dal Movimento 5 Stelle con due richieste "la sospensione delle votazioni nei consigli comunali delle delibere di approvazione della Multiutility Toscana S.p.A. la promozione di referendum consultivi su base comunale".

L'approvazione in giunta e il commento del sindaco

La giunta di Palazzo Vecchio aveva approvato il 1 Ottobre la delibera che avviava il processo di aggregazione delle partecipazioni dei Comuni nelle aziende di energia, acqua e rifiuti, un polo unico per la gestione dei servizi nella Toscana centrale.

Il sindaco di Firenze Dario Nardella aveva commentato “Auspichiamo che si arrivi presto con tutti gli altri comuni coinvolti all’approvazione degli stessi atti in modo da mettere in condizione i consigli di amministrazione delle società coinvolte di avviare la procedura per la creazione della holding. Si tratta di un percorso complesso e difficile ma di vitale importanza, soprattutto alla luce della grande crisi energetica che il paese e le città stanno attraversando. La Multiutility sarà una risposta efficace e duratura alla richiesta di aumento della qualità dei servizi pubblici locali e al problema dell’aumento delle tariffe, a cominciare da quelle dell’energia e dell’acqua, problema ritenuto di grande rilevanza dalle famiglie e dalle aziende. Stiamo per varare un progetto mai visto prima in Toscana, che porterà sviluppo, lavoro e investimenti nei nostri territori. Questo passo fondamentale è solo l’inizio, ma rappresenta anche un punto di non ritorno: ora tutti insieme dobbiamo arrivare alla fine del percorso”.

Il dibattito in Consiglio comunale

La posizione del Movimento 5 Stelle “Se la delibera di istituzione della Multiutility dovesse passare beni comuni quali l’acqua e i rifiuti saranno gestiti da una nuova società a partecipazione pubblica che sarà quotata in borsa. E questo significherà, per i cittadini fiorentini ma anche per quelli degli oltre 60 comuni dei territori di Firenze, Prato e Pistoia interessati, aumenti certi delle bollette e delle tariffe di acqua e rifiuti e, in un prossimo futuro, anche di gas e luce. Non solo con la quotazione in borsa della Multiutility, la nuova società sarà mossa da una logica di profitto nella gestione dei servizi e i comuni interessati non avranno più alcun potere di intervenire sulle scelte relative a investimenti, tipologia di impianti, reti, costi e tariffe di questi beni essenziali”.

Forza Italia "Un'operazione di questa complessità dovrebbe essere accompagnata da un Piano Industriale che invece è totalmente assente; allegata alla documentazione infatti vi è solo un documento denominato "Creazione della Multiutility della Toscana - Dossier di valutazione del progetto" del 28 Aprile 2022 e un ulteriore documento denominato "Il progetto Multi-Utility" firmato il 29 Aprile 2022 unicamente dal presidente e dall'amministratore di Alia SpA, che tuttavia non hanno certo la dignità di Piano Industriale, mancando dello stesso gli elementi basilari; ne consegue che l'obiettivo della multiutility di aumentare gli investimenti, insieme all'aumento del numero dei dipendenti e all'incremento dei dividendi a beneficio dei Comuni soci, unita alla contemporanea riduzione delle tariffe, appare essere solo "un desiderata" poco realistico e comunque non supportato; allo stato attuale, Estra SpA, gestore di servizi energetici, non ha deliberato né vi è una previsione di quando eventualmente delibererà la propria adesione alla multiutility. Al termine del processo di fusione, la multiutility possiederà unicamente il 39,6% di Estra, ma non potrà esercitare su di essa alcun controllo; ne consegue che la Multiutility Toscana nasce "monca" di un servizio importantissimo anche dal punto di vista economico e reddituale quale quello energetico; come detto, la multiutility, aggrega anche il business del servizio idrico integrato, gestito da Publiacqua SpA, la cui concessione però scade a brevissimo termine, ovvero già nel 2024; come riportato nella bozza di delibera, il conferimento in Alia SpA delle azioni di Publiacqua SpA detenute dal Comune di Pistoia, può avvenire - ai sensi di Legge - solo dopo che le medesime azioni siano state offerte in prelazione agli attuali soci di Publiacqua, con l'effetto che la nascita della multiutility potrebbe dare luogo paradossalmente ad un aumento della partecipazione detenuta dal socio privato di Publiacqua; anche con la costituzione della multiutility, Publiacqua continuerà a gestire il servizio idrico integrato con le medesime attuali regole di governance, conformemente al suo statuto sociale che prevede precise prerogative e garanzie a favore dell'attuale socio privato. Non appare chiaro quindi come il controllo di Publiacqua da parte della multiutility, a maggior ragione per la realizzazione di quelle sinergie di cui si parla nel documento "Creazione della Multiutility della Toscana - Dossier di valutazione del progetto", possa in concreto realizzarsi; la quotazione in borsa della multiutility, diversamente da quanto dichiarato pubblicamente e a mezzo stampa, non è un'ipotesi, ma un punto imprescindibile del progetto".

Sinistra Progetto Comune "Vogliono consegnare i servizi essenziali alla finanza e costruire un'azienda per cui sarà difficilissimo avere qualsiasi funzione di controllo. Ai sindaci e alle sindache verrà tolta la propria sovranità nella gestione di questi servizi. Se per il principio di sussidiarietà verticale rintracciabile nell’ articolo 118 della Costituzione alcuni servizi essenziali sono affidati a loro affinché l’ente locale più vicino al cittadino, il Comune (o aggregazioni di più comuni), calibri al meglio l’erogazione del servizio, con la Multiutility invece saranno i livelli aziendali apicali a decidere come il servizio verrà erogato, senza che nessuna decisione passi dalle comunità locali. Infine il tema occupazionale: il personale delle varie partecipate dovrebbe essere tutelato, in termini di livelli occupazionali e salariali. Ma chi opera in appalto?”.

I passaggi necessari alla creazione della Multiutility

Il primo passaggio consiste in un aumento di capitale della stessa Alia, con connesso conferimento di due partecipazioni: le azioni rappresentative del 20,61% del capitale di Toscana Energia Spa detenute dal Comune di Firenze; poi le azioni rappresentative del 3,9% del capitale di Publiacqua Spa detenute dal Comune di Pistoia. Queste operazioni sono propedeutiche alla successiva: ovvero la fusione per incorporazione in Alia di Acqua Toscana Spa Consiag Spa e Publiservizi Spa.

Per effetto della fusione, Alia diventerà una società multiutility, ed avrà nel proprio oggetto sociale tutte le attività attualmente svolte dalle diverse società partecipanti alla fusione nei settori dei servizi al cittadino. Nel frattempo è prevista la sottoscrizione del patto parasociale fra i soci per la gestione della Multiutility.

Una volta effettuata la fusione, il progetto sottoposto all’approvazione dei Comuni prevede la costituzione di una nuova società a capitale pubblico, avente funzioni di holding di partecipazioni, e nella quale i Comuni conferiranno le proprie partecipazioni in Multiutility.

A questo punto la Multiutility provvederà a conferire integralmente il proprio ramo d’azienda operativo, relativo alla raccolta e alla gestione dei rifiuti, in una società neo costituita e da essa integralmente partecipata che si chiamerà “Alia OpCo”. Per effetto di tale cessione Alia OpCo subentrerà nella titolarità del contratto di concessione con ATO Toscana Centro.

Nel progetto è poi prevista l’apertura del capitale ad altri Comuni toscani con una possibilità di aumento di capitale, di massimo 1,2 miliardi, che sarà al servizio di conferimenti in natura (partecipazioni e rami d’azienda) che consentano a Multiutility di rafforzare il proprio patrimonio nel settore dei servizi di pubblica utilità.

Una seconda tranche di aumento di capitale, pari al massimo a 2,3 miliardi, è al servizio della quotazione in borsa delle azioni della Multiutility attraverso un’offerta pubblica di sottoscrizione, prevedendo di aprire a terzi fino ad un massimo del 49% del capitale di Multiutility.

Il processo di quotazione si baserà sul presupposto che i Comuni e gli altri soci pubblici mantengano complessivamente (tramite la Holding Toscana) la maggioranza del capitale e dei diritti di voto di Multiutility Toscana, con la conseguenza che tutti gli aumenti di capitale a servizio di conferimenti in natura saranno deliberati ed eseguiti nel rispetto di questo presupposto.


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