Le parole di Mina e le risposte di Adriano
di Malena ... - sabato 14 aprile 2018 ore 07:25
Mina si lagna di Adriano. Si lamenta per il comportamento di quest’ultimo ma soprattutto per le sue parole. In una frase della famosa canzone “Parole Parole”, lei a un certo punto dice: “Tu sei come il vento che porta i violini e le rose!” e continua nell’asserire di non volere più caramelle, di non comprenderlo più, pur sapendo invece, che le rose e i violini le sta probabilmente già raccontando a un altra. Insomma, in fondo, si tratta solo di parole dette per l’appunto fra loro nel tentativo di comunicare.
La parola, giusto per intenderci, è l’espressione scritta, oppure orale, di un’informazione o di un concetto, ovvero la rappresentazione di un’idea che l’uno vuol trasmettere all’altro e viceversa. Se comunicare dunque, attraverso l’uso della parola, oggi non è un problema, lo diventa invece la sua interpretazione. Sia nella comunicazione orale dove le intonazioni, l’enfasi, i modi di dire, ecc, sia nella forma scritta con le emoticon, che giocano un ruolo fondamentale nell’era moderna, il problema è molto rilevante e foriero di perplessità e di equivoci su ciò che si dice rispetto a quello che l’altro capisce.
Esprimersi dunque vuol dire mettere in comune e far partecipe l’altro scambiandosi messaggi secondo le regole di un determinato codice in una relazione poiché nella prima è contenuta l’altra. Le donne e gli uomini non si sentono capiti e ciò dipende dal modo di comunicare. La comunicazione linguistica è a dominanza maschile, mentre le donne prediligono i rapporti con le persone e la condivisione delle esperienze. Qui, infatti, casca l’asino proprio per la modalità della donna nel manifestare e quella dell’uomo nell’interpretare a modo suo.
Possiamo elencare una serie di episodi in cui la mancata capacità di chiarimento è più evidente. Lui e lei si conoscono, si chiedono l’amicizia su Facebook, si smessaggiano per un po’, poi si scambiano i numeri di cellulare per usare WhatsApp poiché dice sia meglio, anche se io non ho capito ancora il perché e, infine, scatta l’invito se la distanza fisica tra i due non è eccessiva. Lei accetta, pensando: “Tutt’al più passo una serata diversa!”. Lui si prepara mentalmente: “E’ fatta!!”. La cena inizia con il teatro di tira e molla per capire se lei ci sta oppure no. Lei, per gli assalti del maschio alla sua carovana, ci rimane male e in parte non si aspetta un comportamento così irruento.
Però, ragioniamo donne!. Perché un uomo deve perdere il suo tempo, il suo denaro, la sua faccia, solo per il gusto di fare quattro chiacchiere con noi?. Il fatto è che le femmine ragioniamo da donne. Le bimbe, infatti, fanno di queste cose, stanno insieme ore a chiacchierare del più e del meno ma gli uomini no. Al momento della mancata conclusione sperata da parte del maschio, scatta la delusione. L’uomo di solito insiste nei giorni successivi e la donna anche se non gradisce o se l’uomo non gli piace, invece di interrompere ogni tipo di comunicazione come del resto farebbe lui, continua a rispondere ai suoi messaggi, perché le sembra male, inviando false speranze al poveretto.
La donna allora nell’idea di far capire meglio che da lui non vuole altro, esordisce: “Io non voglio niente, mi voglio divertire e non pensare ad altro. Sono stata già tanto male, non mi aspetto niente e vivo alla giornata!”. E lui che comprende?. Capisce di aver trovato la sua donna ideale. Non vuole legami ma tanto meno lui ne vuole, difatti, (gli uomini sono tutti allergici). Lei si vuol divertire!. Siccome il suo concetto di divertimento parte dal basso ed è solo in quel senso, concepisce (senza concepire ovviamente) che anche lei vuol giocare in posizione orizzontale. Perciò insisterà ancora di più. L’uomo è semplice. A uguale a B. Per la donna A uguale a C-D-F-G….
Attenzione anche quando partono le emoticon per errore e comunque anche queste, danno adito a sbagliate considerazione. Il bacio e l’abbraccio della donna non hanno lo stesso significato attribuito dagli uomini. Se l’uomo manda rose, canzoni, video, sono una modalità che usa con tutte, tanto non occorre andare dal fioraio e non costano nulla. Che dire dunque? Donne atteniamoci ai fatti “fatti” e impariamo a parlare come gli uomini. Sì e no. Monosillabi essenziali, fondamentali e sufficienti per farci capire dagli uomini.
In fondo i maschi giocano con le femmine e viceversa. La stagione della caccia per loro è sempre aperta e alle donne in fondo piace essere cacciate e giocare al gatto e al topo. Altra storia è quando la donna costruisce castelli sulla base di poche frasi fatte dette dagli uomini, modificando ogni suo comportamento in funzione dell’ipotetico futuro con l’uomo dei suoi sogni nonché principe, nonché azzurro, nonché perfetto e diverso da tutti gli altri.
Mia madre dice: “Gli uomini sono fatti tutti della stessa pasta, da lì vengon fuori le forme del pane!”, intendendo dire che sono tutti uguali. Si sarà mai sbagliata? Ai posteri l’ardua sentenza.
Malena ...