Hanno cinquant'anni i bambini dell'alluvione
di Mario Mannucci - mercoledì 06 gennaio 2016 ore 11:28
Per chi l'ha vissuta sembra "ora" ma dall'alluvione sono passati 50 anni, un mezzo secolo a cavallo di due secoli e due millenni che scatterà il prossimo 4 novembre.
Per Pontedera, come per Firenze, è stato l'evento più tragico della sua storia contemporanea dopo i bombardamenti dell '44 che fecero almeno 150 vittime, mentre l'acqua che dilagò in città dalla montagnola non uccise nessuno perché arrivò abbastanza lentamente per cui tutti poterono salvarsi rifugiandosi ai piani superiori.
Ma le distruzioni furono tante. Nella mattinata sembravano in pericolo il quartiere di fuori del ponte e l'Arno, poi, alle 14,05 l'Era frenata dal troppo basso ponte della ferrovia spaccò l'argine della Montagnola e allagò la città. Se avesse rotto l'argine l'Arno sarebbe stato peggio, e ci sarebbero state vittime. mentre l'unico morto del 4 novembre 1966 era già nella bara che fu travolta dall'acqua nella chiesa della Misericordia dove era in attesa del funerale.
Per ricordare quei giorni e per fare il punto sul livello di difese raggiunto, scolmatore, argini e casse di esondazione, l'amministrazione comunale sta preparando un comitato col compito di organizzare commemorazioni, convegni, mostre e iniziative varie che avranno come punto di riferimento anche il battello fluviale e l'area ricreativa di Boccadera che in questo 2016 festeggia il suo ottavo anno di vita.
Una scommessa vinta, quella della riscoperta dell'Arno e dell'Era attraverso il battello e le serate sul fiume. Nel frattempo è partita con gli espropri dei terreni, già effettuati, la costruzione della grande cassa di esondazione tra Pontedera e Ponsacco, in riva destra dell'Era, in grado di raccogliere 1 milione di metri cubi d'acqua nel caso di piene. Acqua che non arriverà più a Pontedera come invece arrivò allora.
Sempre quest'anno sarà finito anche il cantiere della nuova e sdoppiata, fra centronord e centrosud con la ferrovia in mezzo, rete fognaria, la cui inadeguatezza è stata causa principale delle mini alluvioni cittadine di questi più recenti anni. Insomma, qualcosa è stato fatto e altro è in corso d'opera, mentre i bambini che nacquero in quei giorni all'ospedale, allagato ai piani terra ma in gran parte rimasto funzionante, hanno ora cinquant'anni e hanno sentito parlare dell'alluvione dai genitori.
Mario Mannucci