
Stromboli inondata dal fango: il video della colata di melma e detriti che come un fiume invade le strade

Cronaca giovedì 15 maggio 2025 ore 19:20
Bonus edilizi, scoperta frode da 11 milioni di euro

La guardia di finanza ha proceduto a sequestri preventivi per la cifra da capogiro. Gli indagati sono tre. Inchiesta partita nel 2022
PRATO — Una frode da 11 milioni di euro sui bonus edilizi, con conseguente sequestro e tre indagati: l'ha scoperta la guardia di finanza di Prato che ha dato esecuzione al provvedimento disposto dal giudice per le indagini preliminari di Pistoia.
A finire sotto sequestro sono stati denaro, beni mobili e immobili per oltre 8,5 milioni di euro, e poi ancora un albergo, un opificio industriale ed un'abitazione privata dal valore di circa 2 milioni di euro, tre società il cui capitale sociale complessivo risulta di 300mila euro. Totale: 11 milioni.
La cifra annovera questa operazione fra le più rilevanti in materia di frodi sui bonus edilizi condotte nel territorio toscano.
L'indagine partita nel 2022
L’indagine, avviata nel 2022, ha portato le Fiamme Gialle a ricostruire l’operatività di un sistema fraudolento attivo a livello nazionale e finalizzato alla creazione e commercializzazione di crediti d’imposta fittizi connessi al cosiddetto Bonus facciate.
Gli indagati, attraverso la falsa attestazione di lavori edilizi mai eseguiti, in tutto o in parte, hanno indotto in errore l’Agenzia delle entrate generando crediti d’imposta inesistenti che venivano successivamente ceduti a terzi soggetti in buona fede, o monetizzati con il concorso di intermediari professionali.
In molti casi, gli immobili risultavano intestati a soggetti completamente ignari, talvolta coinvolti solo formalmente tramite la sottoscrizione inconsapevole di atti preliminari o dichiarazioni predisposte ad arte.
I proventi illeciti sarebbero stati poi riciclati e reimpiegati in complesse operazioni finanziarie e l’acquisto di beni di lusso, immobili e autovetture di alta gamma.
Il ruolo degli indagati
Secondo quanto emerso dalle indagini, le condotte illecite sarebbero state orchestrate da tre soggetti:
- un imprenditore con precedenti specifici per reati tributari e fallimentari, ideatore del meccanismo fraudolento
- un prestanome, formalmente intestatario delle società utilizzate per la creazione dei crediti fittizi
- un commercialista attivo tra le province di Prato e Pistoia che trasmetteva all'Agenzia delle entrate le comunicazioni per generare falsi crediti
Tutti e tre sono risultati diretti beneficiari dei profitti illeciti derivanti dalla monetizzazione dei crediti fittizi.
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI
|