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Attualità mercoledì 04 gennaio 2017 ore 13:30

Danni da cinghiali, gli indennizzi non bastano

Allarme di Coldiretti dopo l'ennesimo incidente stradale: "I cinghiali sono diventati stanziali in zone del territorio assolutamente non vocate"



PISTOIA — Le cronache sono piene di incidenti stradali causati da cinghiali che invadono le carreggiate (vedi articoli collegati).

Dopo l'ennesimo caso accaduto sull'A11 tra Prato e Pistoia, fortunatamente senza conseguenze per l'autista, ma con l'auto semidistrutta dall'impatto con un cinghiale, Coldiretti torna a lanciare l'allarme.

“È l'ulteriore conferma che i cinghiali sono diventati stanziali in zone del territorio assolutamente non vocate anche nel pistoiese che è una zona fortemente antropizzata, con insediamenti artigianali, commerciali e vivai ornamentali - commenta la presidentessa di Coldiretti Michela Nieri - È inevitabile che ciò accada, il numero di ungulati e altri selvatici è così alto in Toscana che si rischia la vita anche in pianura, creando danni irreparabili alle aziende agricole”. 

Ed è proprio sui danni alle attività agricole e sugli indennizzi previsti che si concentra un'altra battaglia di Coldiretti: perché anche se tutti i danni diretti causati da lupi, cinghiali, cervi ed altri selvatici fossero coperti da indennizzi pubblici, “nulla compenserebbe l'abbandono dei terreni da parte dei coltivatori agricoli - spiega Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Pistoia - Che da anni sono frustrati dal vedere sistematicamente le produzioni rese invendibili dall'invasione dei campi da parte dei cinghiali, la rottura dei muretti a secco e il danneggiamento di piante da parte di cervi, o l'uccisione di pecore da parte di lupi”.

Solo una la strada percorribile secondo Coldiretti Pistoia: attuare una politica che riporti a numeri compatibili i selvatici. "L'alternativa è avere abbandono di produzioni e calo di ricchezza, non sviluppo di collina e montagna” conclude l'associazione. 


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