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Attualità lunedì 15 marzo 2021 ore 18:25

Chiude la profumeria, le dipendenti tremano

Il sindaco con le lavoratrici
Il sindaco con le lavoratrici

C'è preoccupazione tra le lavoratrici del negozio di via degli Orafi che l'azienda, Douglas, ha deciso di chiudere. Il sindaco Tomasi le ha incontrate



PISTOIA — C'è preoccupazione tra le lavoratrici del negozio di via degli Orafi che l'azienda, Douglas Profumerie, ha deciso di chiudere insieme ad altri 128 punti vendita sui circa 500 complessivamente presenti in Italia. Il sindaco Alessandro Tomasi oggi le ha incontrate assicurando il suo supporto istituzionale: "La profumeria di via degli Orafi – interviene il sindaco - ha una storia di oltre vent’anni: una storia pistoiese da tutelare. Queste lavoratrici sono un punto di riferimento non solo per la loro attività ma anche per il nostro centro storico. La loro professionalità e la loro storia sono un valore aggiunto". 

"In questa situazione drammatica per la loro occupazione – sottolinea Tomasi - si sono preoccupate anche delle sorti del nostro centro storico e della nostra città, che al pari di altre rischia piano piano di vedere tanti bandoni tirati giù. Le ringrazio per la grande sensibilità dimostrata. Per quanto di mia competenza, non lascerò cadere nel vuoto e nel silenzio questa vicenda che va oltre la loro vicenda personale. Nelle prossime ore scriverò all’azienda per chiedere un incontro. Nonostante si tratti di una decisione di ambito addirittura europeo, con la chiusura annunciata di 500 punti vendita in Europa, Pistoia farà sentire la propria voce. Sono al fianco di queste lavoratrici e ringrazio i sindacati che stanno lavorando sia a livello locale che nazionale".

Dall’incontro avuto con le dipendenti Douglas è emerso che il sopravvento dell’e-commerce durante questo anno di pandemia da Covid-19, a discapito chiaramente del fatturato dei vari punti vendita, sia stato uno dei motivi alla base della decisione annunciata dall’azienda.

"Il rischio – continua il sindaco - è che le nostre città si svuotino. Richiamo di perdere quel valore aggiunto che non è possibile trovare nella vendita on-line, e che sta proprio nella professionalità e nella storia di chi lavora in queste attività. Penso ai tanti piccoli commercianti di Pistoia, che non hanno alle spalle grandi marchi, e che stanno affrontando enormi difficoltà in questo anno di pandemia. Per loro ho chiesto ristori adeguati, perché dopo un anno è a rischio la tenuta di tutte queste attività che sono da sempre parte fondamentale del nostro tessuto economico e della nostra comunità".


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