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Cronaca sabato 02 febbraio 2019 ore 09:45

Accoglienza, il Tar dà ragione a Vicofaro

Il tribunale amministrativo ha annullato l'ordinanza comunale per la cessazione dell'attività di accoglienza nella parrocchia



PISTOIA — La parrocchia di Vicofaro può continuare ad ospitare migranti. Lo ha deciso il Tar annullando l'ordinanza comunale dell'11 settembre per la cessazione dell'attività di accoglienza.

Una sentenza, sottolinea don Massimo Biancalani, arrivata "Dopo quasi tre mesi in grandi difficoltà".  "Chiaramente - precisa il parroco - abbiamo continuato ad accogliere, perché è un dovere morale e civile".

"L'amministrazione comunale - si legge in una nota dell'ente- prendendo atto della sentenza pronunciata dal Tar in merito all’ordinanza firmata dal dirigente del servizio urbanistica in data 11 settembre 2018 per la cessazione dell’attività di accoglienza nella parrocchia di Vicofaro, precisa che tale sentenza ha dato rilievo esclusivamente al difetto di competenza del soggetto che ha sottoscritto l’ordinanza.  Visti i motivi contingibili e urgenti rilevati durante i controlli sull’idoneità della struttura effettuati dai diversi organi preposti (Asl, Vigili del Fuoco, Vigili urbani), l’emanazione del provvedimento, dice, in estrema sintesi, la sentenza del Tar, non avrebbe dovuto essere di competenza del dirigente comunale ma del sindaco quale ufficiale del Governo.  La sentenza, dunque, non entra nel merito dell’attività svolta all’interno della parrocchia né si esprime sulla sua legittimità, e non inficia in alcun modo gli accertamenti effettuati dalle autorità di controllo (verifiche che vengono regolarmente svolte nelle strutture simili a quella di Vicofaro, nell’ambito dei regolari controlli a tutela della sicurezza all’interno degli edifici).  La sentenza - sottolinea l'amministrazione comunale - nulla sposta sotto il profilo di quanto accertato durante i controlli, a seguito dei quali i locali in questione non sono risultati idonei all’attività svolta.  Per ciò che concerne le violazioni riscontrate, il Comune ha già attivato, per quanto di propria competenza, i procedimenti di contestazione, così come avviene per ogni altra struttura in cui si riscontrano delle irregolarità rispetto alla normativa".


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