Lavoro mercoledì 06 agosto 2025 ore 18:10
Boom cassa integrazione con dati fra i peggiori d'Italia

Il primo semestre 2025 ha visto un'impennata nel ricorso agli ammortizzatori sociali soprattutto a Firenze, Pistoia e Siena. Allarme occupazione
TOSCANA — Allarme occupazione in Toscana dove il primo semestre 2025 ha visto un'impennata nelle ore di cassa integrazione con un +36,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Non solo: i dati di Firenze, Pistoia e Siena sono fra i peggiori d'Italia. Ad accendere i riflettori sul ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali è Uil Toscana con il suo segretario regionale Paolo Fantappiè.
“Questi dati rilevati nel primo semestre dell’anno 2025 confermano le nostre preoccupazioni, amplificandole. Siamo preoccupati per la tenuta occupazionale e per la continuità del comparto produttivo toscano”, afferma.
Secondo i rilevamenti del sindacato, ad aumentare è stata specialmente la cassa straordinaria (+99,6%).
Nel dettaglio, fra Gennaio e Giugno 2025 in Toscana sono state autorizzate oltre 24 milioni di ore di cassa integrazione: nello stesso periodo dell’anno precedente erano 18 milioni (+36,5%). La Toscana balza così al quinto posto in Italia per numero totale di ore e per l’incremento più alto rispetto al primo semestre del 2024.
Due province toscane figurano tra le 15 con la variazione più alta d’Italia, Siena all’8° posto e Pistoia al 13°. Firenze si attesta invece come 8a tra le province col più alto numero di ore di cassa utilizzate. Andando nello specifico, notiamo come la vera esplosione riguardi la cassa integrazione straordinaria, le cui ore sono praticamente raddoppiate (+99,6%) rispetto allo scorso anno: passano da circa 6,6 milioni a 13,2 milioni.
"Un sintomo di crisi strutturali"
L'analisi dei dati che arriva da Fantappiè è netta: “Questi dati, soprattutto quelli che riguardano la cassa integrazione straordinaria, sono un sintomo evidente di crisi strutturali e non cicliche. Questa nostra preoccupazione si aggiunge ai prezzi ancora troppo alti - frutto di un’inflazione che ha galoppato per mesi - ed alla conseguenza dei dazi imposti dagli Usa".
E aggiunge: "Siamo allarmati per la tenuta produttiva ed occupazionale della nostra regione. C’è l’evidente rischio in Toscana di un ulteriore impoverimento delle lavoratrici e dei lavoratori. Serveo quanto prima un patto sul lavoro e lo sviluppo tra sindacati, imprese ed istituzioni, individuando risorse specifiche per un rilancio ed una modernizzazione del sistema produttivo”.
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