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Attualità lunedì 07 febbraio 2022 ore 14:31

Piante del Pistoiese liberate dal tarlo asiatico

Tarlo asiatico
Tarlo asiatico

Primo caso in Italia, l'eradicazione del dannosissimo insetto che colonizza gli alberi fino a ucciderli è realtà. Anche con un aiuto a quattro zampe



PROVINCIA DI PISTOIA — Buca la corteccia degli alberi per deporvi le uova, circa 70 per volta, e da queste ultime si sviluppano larve lunghe fino a 5 centimetri capaci di scavare vere e proprie gallerie in fusti, rami e radici delle piante. Fino a ucciderle. Il temuto coleottero è il tarlo asiaticoAnoplophora chinensis il suo nome scientifico, da cui oggi il territorio pistoiese può dirsi finalmente libero. Indenne. 

Dopo 4 anni di lavoro del Servizio fitosanitario regionale, con il sostegno scientifico del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi della economia agraria) sostenuto anche dai vivaisti, l'insetto indicato dall'Unione europea tra i 20 organismi fitosanitari più pericolosi poiché aggredisce piante sane è stato eradicato

Il successo, il primo di questa portata in Italiae presentato in dettaglio oggi in Regione, è stato convalidato anche dagli ispettori della Commissione europea che a Gennaio, dopo aver visitato il territorio colpito, hanno comunicato ufficialmente l’approvazione delle procedure attivate e confermato di fatto la validità delle azioni intraprese dal Servizio Fitosanitario regionale.

Secondo la normativa europea, in caso di rinvenimento di un focolaio di tarlo asiatico tutte le piante infette e quelle presenti entro 100 metri vanno distrutte, e deve essere bloccata la movimentazione di tutte le piante presenti nel raggio di 2 chilometri dal focolaio. Va da sé: in un'area come quella pistoiese a spiccata vocazione vivaistica questo scenario può rivelarsi disastroso.

Ma scienza, uomini e mezzi non sono stati soli nella vittoriosa battaglia contro il tarlo. Delle truppe in campo hanno fatto parte anche i cani da fiuto, sniffer dog addestrati al rilevamento di larve di Anoplophora chinensis nelle piante ospiti. Tra Austria, Germania e Svizzera sono circa un centinaio i cani che hanno ottenuto la certificazione per riconoscere l'Anoplophora

La presentazione dei risultati in Regione

La presentazione dei risultati in Regione

Di questi, circa una trentina lavora e solo una decina lo fa a livello internazionale. Il loro servizio è molto richiesto in Svizzera, Germania, Francia e appunto Italia dove oltre che a Pistoia hanno operato in Piemonte dove sono stati rilevati due nuovi focolai di tarlo asiatico.

Nel Pistoiese i danni prodotti dall'insetto non sono stati esigui: oltre 15mila le piante distrutte nel pistoiese dall'Ottobre 2017 - quando il tarlo fu scoperto in uno dei 930 vivai presenti in provincia, a una manciata di chilometri dal centro del capoluogo - specialmente tra aceri, carpini, platani, rose e lauroceraso presenti in 10 vivai e in 40 giardini. La Regione Toscana ha indennizzato i danni con uno stanziamento di quasi un milione di euro, mentre parte delle piante rimosse nei giardini privati sono state sostituite a titolo gratuito dalle associazioni dei vivaisti pistoiesi.

Dopo la conferma ufficiale che si trattava proprio di questo pericolosissimo patogeno, Il Servizio Fitosanitario Regionale ha adottato nell’area di rinvenimento e in quella adiacente di sorveglianza le misure fitosanitarie necessarie alla sua totale eliminazione. I primi passi sono stati quelli dettati dall'Ue: la distruzione delle piante prescritte e il blocco della movimentazione di tutte le piante sensibili a carico di ben 127 vivai presenti nella zona circostante il focolaio, dell’estensione di quasi 500 ettari.

Successivamente è iniziata una fase che tecnicamente viene definita di “monitoraggio”. Poi, dal 2018 fino al 2021, su un’area di 1.200 ettari gli ispettori fitosanitari hanno effettuato un controllo intensivo delle piante sensibili, affiancando alle ispezioni visive le trappole con feromoni per la cattura degli insetti adulti e i cani. Non è stato rinvenuto nessun altro insetto.


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Debellato il tarlo asiatico

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