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Attualità domenica 14 febbraio 2021 ore 09:36

Nell'alba arancione commercio sul piede di guerra

negozio chiuso

Ristoranti, bar, negozi in generale: Confcommercio boccia le chiusure come inaccettabili. "Non si combatte la pandemia con lo stop alle attività"



PISTOIA / PRATO — Nell'alba della Toscana in zona arancione il commercio si sveglia a saracinesche di nuovo abbassate, proprio nel giorno di San Valentino che per il comparto della ristorazione, ad esempio, poteva recare un minimo di sollievo. E invece no, così da Confcommercio Pistoia e Prato si oppone una bocciatura al regime delle chiusure definito "inaccettabile".

"E' inverosimile pensare di combattere la pandemia con lo stop delle attività", attacca l'associazione di categoria. "Le attività devono essere messe in condizione di lavorare, non possono essere sempre gli stessi a pagare mentre la Regione resta di nuovo inerme".

“Perdere il pranzo di San Valentino per molte attività di ristorazione significa veder andare in fumo incassi, prenotazioni, ore di lavoro per i propri dipendenti ma anche forniture ormai prenotate. Significa ricevere l’ennesima batosta - sottolinea Confcommercio interprovinciale - che rende ogni volta più difficile reggere mentalmente una situazione diventata ormai insostenibile sotto ogni punto di vista".

Ma non si tratta solo di ristoranti e bar: a subire le conseguenze, osservano i vertici dei commercianti, sono anche i negozi che vedono sfumare il flusso di frequentatori e, ancora di più, sono le tante attività chiuse ormai da mesi. "Non possiamo accettarlo, le imprese devono restare aperte. Questa formula, adottata nella prima fase dell’emergenza, dopo 12 mesi risulta impossibile", affermano.

"Ciò non significa essere irresponsabili e non tutelare la salute pubblica. Significa trovare nuove soluzioni che permettano a tutti di lavorare nel rispetto delle norme di sicurezza, parallelamente alla lotta contro il virus dal punto di vista sanitario". Si teme un'escalation nelle tensioni sociali, con imprenditori stanchi e privi di prospettiva. "Regioni come Trentino e Sicilia hanno emanato ordinanze formali, potenzialmente impugnabili - ricorda Confcommercio Pistoia e Prato - che posticipano la messa in atto delle misure restrittive per l’area arancione dalla giornata di domenica a quella di lunedì 15. Purtroppo ci troviamo un'altra volta a constatare che l’amministrazione regionale a guida Giani non ha il coraggio di fare simili scelte e andare incontro alle attività del territorio né dal punto di vista emotivo, né da quello strutturale".


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