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Attualità mercoledì 15 luglio 2015 ore 06:30

Mensa scolastica: solo un adeguamento tecnico

A seguito delle recenti discussioni sui costi del servizio, l'amministrazione comunale precisa che non ci sarà alcun indiscriminato delle tariffe.



PISTOIA — Con l’ultima gara per il servizio di ristorazione scolastica, che ha recepito tutte le indicazioni provenienti dai genitori e dai comitati mensa (cibi biologici e a chilometro zero, modifiche alle ricette per una maggior gradevolezza del pasto, ed altro) - si spiega in una nota - il costo unitario del pasto è passato dai precedenti 5,30 euro a 5,87 euro. Ad aumentare del 10 per cento, dunque, è il costo unitario del pasto, e questo non si traduce automaticamente in un aumento degli importi chiesti alle famiglie

L’Amministrazione - prosegue la nota - avrebbe dovuto fin da subito adeguare la tariffa all'effettivo costo del servizio, come ribadito anche dalla sentenza sul ricorso al Tar presentato ormai tre anni fa da alcuni genitori pistoiesi contro la prima rimodulazione tariffaria proposta dal Comune. 

Si è atteso tre anni prima di compiere l'adeguamento, che viene adesso applicato, seppur ancora arrotondato per difetto, individuando come tariffa base (quella cioè applicata senza alcuna agevolazione Isee) l’importo di 5,80 euro. 

Come accaduto fin qui, la tariffa di base dovrà essere di riferimento soltanto per la fascia ISEE più alta (che oggi è quella che supera i 40mila euro) o per chi eventualmente non presenti l’Isee. Per le altre fasce ci saranno una serie di riduzioni molto significative che saranno definite con il disciplinare dei servizi educativi e che vedranno o nessun aumento o ritocchi lievissimi. Si tratta dunque complessivamente non di un aumento tariffario generalizzato, ma soltanto di un adeguamento tecnico, già rinviato per tre anni. 

L’orientamento dell’Amministrazione è quello di mantenere – se non potenziare - tutte quelle forme di agevolazione capaci di aiutare le famiglie a sostenere il costo del servizio in maniera equa e proporzionata alle capacità economiche di ciascuno. Alle famiglie che ricadono nelle fasce ISEE inferiori a quella massima, saranno dunque chiesti importi più bassi (graduati a seconda della fascia di appartenenza) e in alcuni casi anche bassissimi o nulli, ai quali il Comune aggiungerà dalle proprie casse comunali la cifra rimanente per arrivare a coprire l’intero costo del pasto pari a 5,87 euro. Dunque, nessuno pagherà l’intero costo del pasto, e l’amministrazione continuerà ad investire ingenti risorse (si prevedono 720mila euro di esoneri a totale carico del Comune, a fronte di 3,812 milioni di costo del servizio) per garantire l’accessibilità del servizi a tutte le fasce della popolazione.


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