Il PD pistoiese contro l'Anpi

PISTOIA — Sentirsi troppo "renziani", a volte, può far male. Il risultato è quello di scadere in polemiche gratuite "solo" per dimostrare il proprio attaccamento ad una corrente e alla posizione della ministra Maria Elena Boschi.

Anche il Partito Democratico di Pistoia non rinuncia alla polemica, in vista del referendum costituzionale di Ottobre.

Il neo segretario provinciale Riccardo Trallori e l'attuale presidente dell'assemblea provinciale (nonché ex segretario comunale) Paolo Bruni definiscono "ingiusta" la scelta da parte dell'associazione nazionale partigiani italiani di schierarsi per il No al referendum.

"Avremmo trovato naturale - scrivono i due rappresentanti del PD pistoiese - Un ruolo diverso per la vostra associazione, che è anche di molti di noi: un grande spazio di confronto, di discussione nel merito tra persone di esperienza, età, cultura, provenienza, sensibilità diversa ma tutte accomunate dai valori che né questa
riforma, né nessuna altra riforma di questo Governo, che si condividano o meno, intacca.
Se ci si permette, dall’Anpi ci si sarebbe aspettato forse quel grande sforzo, altrove così snobbato, di ricordare che la democrazia è stata conquistata con fatica e sangue e dunque va onorata con l’informazione, con il farsi una propria opinione, con il confronto, con la successiva decisione".

Trallori e Bruni concludono il loro intervento sostenendo come la decisione dell'Anpi di schierarsi politicamente per il referendum abbia "spaesato" molti iscritti del partito vicini all'associazione.

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