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Attualità sabato 19 novembre 2022 ore 20:05

Trent'anni di Caript, 8mila progetti realizzati

La sala del convegno
La sala del convegno

Nel corso della sua attività la Fondazione ha erogato nel Pistoiese 280 milioni di euro, e altri 12 sono previsti nel 2023. Il punto in un convegno



PISTOIA — La Fondazione Caript compie 30 anni di attività e festeggia facendo il punto su quanto fatto in un convegno svoltosi stamani nella sua sede di Palazzo de' Rossi che ha delineato l'operatività sul territorio. Sì perché nei suoi trent’anni di attività la Fondazione Caript ha erogato risorse per 280 milioni di euro, consentendo la realizzazione di oltre 8mila progetti con una ricaduta economica stimata fino a 870 milioni nella provincia di Pistoia. 

La salute pubblica è il settore che ha avuto il maggior impatto con 6 euro di ritorno economico per ogni euro erogato, seguito dalla formazione (3,2 euro per ogni euro speso). In termini assoluti è l’ambito dell’arte e della cultura ad aver contribuito maggiormente con circa 300 milioni di euro di ricadute economiche. Nel 2023 sono previste erogazioni per 12 milioni, sostanzialmente in linea con l’anno precedente, nonostante l’andamento dei rendimenti finanziari globali.

I dati, presentati dal presidente della Fondazione Caript Lorenzo Zogheri ed elaborati da Sinloc insieme a Open Impact, sono stati illustrati questa mattina all’evento Progettare il futuro. Al convegno hanno partecipato fra gli altri il presidente di Acri Francesco Profumo, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi.

L’iniziativa per il trentennale della Fondazione Caript ha preso il via con l’inaugurazione di una targa in ricordo di Ivano Paci, per 25 anni presidente dell’ente.

Le novità progettuali

Tre le novità progettuali presentate: la Fondazione delle Comunità pistoiesi, il Masterplan della Valdinievole e il progetto green Gea 2030, temi dei quali si è discusso anche nella tavola rotonda con l’architetto urbanista Stefano Boeri, la rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci, il Ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina e il Ceo dell’hub di accelerazione Nana Bianca Alessandro Sordi.

La Fondazione delle Comunità pistoiesi metterà insieme terzo settore, sistema delle imprese e mondo della ricerca universitaria con l’obiettivo di superare la logica dei microprogetti a favore di iniziative capaci di cogliere nuove risorse e indirizzarle su interventi di forte impatto sociale ed economico, a partire dal welfare e dal mercato del lavoro.

Il Masterplan della Valdinievole, affidato all’architetto urbanista Stefano Boeri, ha l’obiettivo di rendere l’identità di un territorio particolarmente vocato al turismo e all’accoglienza più riconoscibile e attrattiva, coinvolgendo tutte le amministrazioni locali e le forze produttive per realizzare una progettualità unitaria.

Inoltre, unendo i grandi temi della transizione ecologica e digitale sta prendendo forma anche il progetto Gea 2030 su un’area verde di 25 ettari dove, nel contesto di un’oasi di biodiversità, sorgeranno hub tecnologici e sociali vocati all’innovazione secondo il principio della società circolare.

Uno sguardo al futuro

In prospettiva è la misurazione dell'impatto delle erogazioni a diventare determinante, per distribuire al meglio ogni risorsa. Lo ha sottolineato Zogheri: "Pur avendo un rapporto tra patrimonio ed erogazioni particolarmente virtuoso - ha detto - siamo consapevoli che oggi non è più sufficiente investire solo con i criteri di cautela e trasparenza, ma è indispensabile poter misurare l’impatto di ogni singolo progetto con l’obiettivo di massimizzare le ricadute sul territorio. Il nostro compito non sarà distribuire più risorse, ma distribuirle meglio".

Queste finalità saranno perseguite attivando strumenti di valutazione delle singole erogazioni e realizzando progetti innovativi. Inoltre, la valorizzazione del territorio sarà raggiungibile anche grazie alla partecipazione, insieme ad altre Fondazioni, a fondi d’investimento come Piattaforma Territori, che attira potenziali investitori nei contesti locali.

"Se la globalizzazione ha imposto una scala di misura per cui i territori sono sempre più piccoli, dovendosi proiettare su un palcoscenico mondiale, allo stesso tempo ha offerto anche l’opportunità inedita di proporsi su questo palcoscenico, ma per farlo servono innovazione e senso di comunità", ha concluso Zogheri. Ed ha aggiunto: "Oggi la Fondazione è chiamata a dare una nuova accezione alla filantropia trasformandosi in agente di cambiamento, superando tratti di autoreferenzialità e promuovendo soluzioni inedite per lo sviluppo sociale ed economico".


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