Cronaca mercoledì 30 aprile 2025 ore 18:55
Assalti in ditte orafe, 7 arresti smantellano la banda

Le indagini di polizia e carabinieri hanno condotto anche all'estero, dove sono state eseguite alcune delle misure cautelari. Il covo nel Pistoiese
AREZZO — Il covo a Pistoia, la vita in Romania, gli assalti alle ditte orafe dell'Aretino: in un'operazione congiunta polizia e carabinieri - coordinati dalla procura di Arezzo - hanno sgominato la banda che nell'ultimo anno avrebbe messo a segno almeno 9 furti in aziende del settore dei metalli preziosi con azioni da film, agendo come un commando specializzato. Otto le misure cautelari in carcere, 7 eseguite mentre una persona è ancora ricercata.
L'operazione denominata Lancia d'Argento è stata portata avanti dalla squadra mobile della questura aretina, col supporto dello Sco (il Servizio centrale operativo) di Roma della Direzione centrale anticrimine della polizia di Stato, e dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di Arezzo.
Sopralluoghi e sequestri, in particolare di abiti e strumenti utilizzati durante i colpi, analisi delle immagini catturate dai sistemi di videosorveglianza delle aziende colpite, estrapolazione dei dati restituiti dai varchi elettronici della provincia e analisi del traffico telefonico sono stati alla base delle indagini che hanno portato a individuare un sodalizio criminale composto da 8 cittadini di nazionalità rumena, non residenti in Italia.
Due di loro sono stati assicurati alla giustizia durante un fermo il 28 Novembre 2024 poche ore dopo il furto in una ditta orafa di Laterina-Pergine Valdarno in cui si erano impossessati di un chilo e 400 grammi di oro, 50 chili di argento e 10 chili di ottone, per un valore complessivo stimato in circa 200mila euro.
Da lì è stata localizzata nel Pistoiese la base logistica del gruppo, per poi individuare i veicoli utilizzati per l’azione criminosa e ricostruire i movimenti della banda a cui sono stati collegati altri 8 episodi criminosi avvenuti tra Agosto e Novembre 2024 nella zona di Arezzo e Civitella in Val di Chiana.
Gli arresti
E' a quel punto che, dopo i due fermi di cui sopra, sono scattati i provvedimenti di altre 5 misure con custodia cautelare in carcere, più un altro verso una persona già detenuta.
Le ricerche dei destinatari dei provvedimenti si sono inizialmente concentrate sul territorio nazionale, per poi estendersi in ambito internazionale. E' stato emesso quindi un mandato di arresto europeo nei confronti degli indagati e attivato così il canale di cooperazione giudiziaria con le autorità rumene per il tramite di Eurojust (Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale).
Grazie all'attività di raccordo con le autorità straniere, gli indagati sono stati individuati ed eseguiti i provvedimenti restrittivi emessi nei loro confronti.
Il 24 Aprile, in Romania, la polizia rumena ha arrestato 4 dei 5 indagati col contributo degli investigatori italiani arrivati sul posto. Nel corso dell’operazione sono state inoltre effettuate perquisizioni domiciliari che hanno portato all’acquisizione di ulteriori elementi utili ai fini delle indagini.
Il destinatario del provvedimento cautelare che al momento si è reso irreperibile è attivamente ricercato.
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