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​Xylella, nessun rischio per le piante in Toscana

A sollevare il problema, affrontato anche a Bruxelles, il vicepresidente del Parlamento Europeo David Sassoli, in visita a Pistoia

A taglio del nastro appena concluso, il Nursery Campus nato a Pistoia per formare i nuovi vivaisti, si è trasformato subito nel luogo di discussione sul livello di pericolosità raggiunto da una delle peggiori insidie che gravano sul patrimonio florovivaistico: il batterio della "xylella fastidiosa".

A sollevare il problema è stato il vicepresidente del Parlamento Europeo David Sassoli, presente all'inaugurazione. Parlando della necessità di tutelare la qualità italiana, Sassoli ha ricordato come la questione sia all'ordine del giorno a Bruxelles: "Ieri è arrivato dalla Commissione europea un segnale non favorevole e molto negativo, che dice che la malattia si sta espandendo oltre le linee che erano state segnate e questo vuol dire che l'intervento è ancora più necessario". Con una precisazione: "La xylella non è un problema che nasce oggi, in America ci combattono dalla seconda metà dell'Ottocento".

A tranquillizzare sulla situazione in Toscana è stato l'assessore all'agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi: "La xylella fastidiosa non è presente in Toscana. La Regione, attraverso il servizio fitosanitario regionale sta effettuando un'opera di attento e capillare monitoraggio sulla presenza del batterio e degli insetti che possono portarlo e i risultati hanno confermato l'assenza totale del batterio."

Nel 2015 su tutti i 2.355 campioni analizzati da 50 specie vegetali differenti l'esito è stato negativo. Il monitoraggio ha interessato anche i cosiddetti "insetti vettori", cioè quelli che sono ritenuti in grado di trasmettere l'eventuale batterio.

L'assessore ha assicurato che proseguirà il monitoraggio sull'olivicoltura e sul vivaismo "per tenere lontano dalla Toscana questo pericoloso patogeno".