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Export, segno meno per il vivaismo

Male anche i mobili a Quarrata, mentre crescono le calzature a Lamporecchio. I dati del rapporto sui distretti della Toscana

Il dato è negativo, ma la curva non segna una discesa così ripida: la flessione del settore florovivaistico pistoiese rilevata nel secondo trimestre del 2015 dal rapporto sui distretti della Toscana di Banca Cr Firenze è di -0,7 per cento. Meno di un punto percentuale, dunque, per un settore che già proviene da un anno, il 2014, in cui si è registrata una sensibile emorragia di lavoratori e di ordini rispetto al passato. 

A fare peggio, sul territorio pistoiese, è però il settore dei mobilifici di Quarrata, provenienti da una crisi profonda che negli ultimi anni ha visto chiudere molti stabilimenti i cui segni campeggiano oggi sui tanti cartelli di "affittasi" e "vendesi" sparsi sul territorio. In questo caso il dato è di -6,1 per cento, sulla scia di una serie negativa che arriva ormai da lontano.

Bene, invece, l'andamento delle esportazioni delle calzature di Lamporecchio, con un aumento del 3,8 per cento.

Nel complesso, però, la sommatoria di tutti i distretti della Toscana sembra offrire una prospettiva confortante che può far sperare in una prossima ripresa anche nei comparti più in crisi: a fare meglio di tutti sono i vini del Chianti con + 37,7 per cento e l'olio di Lucca con +25 per cento. 

A far ben sperare, anche a Pistoia, è la tendenza rilevata nei primi otto mesi del 2015 a una marcata riduzione delle ore autorizzate di Cassa Integrazione, soprattutto nella sua  componente straordinaria.