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Diossina: ecco la mappa del raggio di azione

L'Arpat ha delineato le "zone di impatto'" potenzialmente interessate dalle sostanze sprigionate nel corso dell'incendio della discarica del Cassero

La mappa di Arpat con il raggio di azione di ricaduta della diossina

Il sindaco Patrizio Mungai, dopo le rilevazioni dei tecnici Arpat, ha emanato un'ordinanza con la quale vengono ridotte le ''zone di impatto'' potenzialmente interessate dalle sostanze sprigionate nel corso dell'incendio della discarica del Cassero

Tra le sostanze sprigionate nella combustione dei rifiuti e ricadute a terra o disperse dal vento, oltre a microinquinanti organici è presente anche diossina.

Come si vede nella mappa a lato (predisposta dall'Arpat), sono previsti tre raggi di attenzione: uno di colore grigio, uno di colore giallo, l'altro di colore arancione. Tutta l'area è circoscritta al comune di Serravalle Pistoiese.

La più ampia, il cono arancione, si sviluppa in un raggio di un chilometro e mezzo in direzione del Montalbano: in questa area rimane il divieto di raccolta e consumo di prodotti ortofrutticoli e il divieto di pascolo, nonché di utilizzo di foraggi e cereali provenienti da quell'area.

I due coni gialli invece comprendono un raggio di 700 metri e rappresentano l'area che è stata coinvolta dalla dispersione dei fumi durante la notte seguente all'incendio. Quando il rogo è stato spento, il raggio di attenzione dei fumi è passato a 500 metri (la zona grigia tra quella gialla e quella arancione).

"Ulteriori analisi e approfondimenti - spiega il sindaco Mungai - Saranno effettuati da Arpat e i risultati saranno pronti la prossima settimana. Solo allora riusciremo a stabilire la quantità di diossina ricaduta sul fogliame, cosa che è preoccupante per le coltivazioni. Sulla base di questi valori riusciremo a capire più esattamente cosa si può fare".

Non si possono escludere comunque che anche zone al di fuori di questi tre raggi di azione siano state interessate dalle nubi di fumo sprigionate durante l'incendio. Anche se, sempre secondo Arpat, in queste aree il livello di allarme è minimo.

Proprio per questo i prodotti ortofrutticoli derivanti dalla coltivazione nei terreni posti al di fuori dell'area grigia, gialla e arancione, ma in zone immediatamente prospicienti, dovranno essere sottoposti comunque, prima della consumazione, ad accurato lavaggio in acqua corrente potabile.