L'arresto è stato messo in atto dai carabinieri. Determinanti, durante le indagini, le intercettazioni di alcune conversazione dell'ufficiale giudiziario al cellulare.
Tre gli episodi su cui si è concentrata l'attenzione degli inquirenti.
Nel primo l'ufficiale giudiziario si sarebbe fatto consegnare 3.000 euro dall'imprenditore di Quarrata in cambio di informazioni utili su un'eventuale pignoramento immobiliare o per tutelare i suoi conti bancari dalle esecuzioni disposte dai giudici.
Nel secondo episodio, che risale al marzo 2014, il funzionario avrebbe dichiarato formalmente di non essere riuscito ad eseguire un pignoramento presso una ditta metalmeccanica anch'essa di Quarrata perchè l'aveva trovata chiusa anche se questo non era vero.
Nel terzo episodio, avvenuto un mese dopo, il funzionario ha pignorato un'autovettura attribuendole al veicolo un valore esagerato rispetto a quello di mercato, 18000 euro contro 5000.
Durante la perquisizione messa in atto nell'abitazione del funzionario, i carabinieri hanno rinvenuto 63.000 euro in contanti nascosti nel doppio fondo di un cassetto. Secondo gli investigatori, il denaro potrebbe essere il frutto delle attività illecite dell'ufficiale giudiziario.