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Piccoli lettori crescono, ma le biblioteche non li aiutano

Sono meno di metà le strutture toscane che affermano di aver tenuto attività dedicate ai minori, ma il dato è comunque fra i migliori d'Italia

Piccoli lettori crescono, e leggerebbero anche volentieri specialmente se inseriti in un contesto familiare in cui gli adulti si mostrano con libri in mano. Ma le bilioteche li aiutano? Beh non molto, visto che nel 2022 meno della metà di quelle presenti in Toscana ha dichiarato di aver svolto attività dedicate ai minori.

Il dato emerge da una ricognizione nazionale effettuata dalla Fondazione Openpolis su base dati Istat relativi appunto al 2022, in cui sono state sondate la presenza di bilioteche sui territori rispetto al numero di bambini e ragazzi ma anche l'offerta di attività rivolte ai giovani lettori.

Ebbene: malgrado siano state il 49,1% le biblioteche toscane che hanno dichiarato di aver svolto laboratori e attività didattiche specificamente dedicate ai gruppi scolastici, il dato supera comunque la media nazionale (47%) e colloca la Toscana fra le regioni più virtuose d'Italia.

La percentuale più elevata è raggiunta in Trentino-Alto Adige (69,3%), poi ecco Lombardia (60,5%), Sardegna (60,3%), Emilia-Romagna (60%), Veneto (57,6%), Friuli-Venezia Giulia (56,7%), Umbria (52,9%), Toscana (49,1%) e Valle d’Aosta (48,3%). Agli ultimi posti si trovano Calabria (27,1%), Campania (25,2%) e Molise (20,7%).

Ma tornando alla Toscana, su quante biblioteche possono contare i lettori giovani e giovanissimi almeno nei capoluoghi di provincia? Ecco i dati forniti da Openpolis, relativi al 2021.