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Dopo il Covid cresce in Toscana l'uso di antibiotici

Nel 2022 incremento del 24% nell'assunzione extraospedaliera di questi farmaci, preziosi ma da usare bene. Il rischio? L'antibiotico-resistenza

Preziosi ma da assumere correttamente: sono gli antibiotici, la cui assunzione in Toscana è tornata a crescere dopo la riduzione registrata negli anni acuti della pandemia. Nel 2022 l'incremento è stato del 24% su base annuale, e il rischio è quello dell'antibiotico-resistenza, batteri che diventano capaci di sopravvivere e moltiplicarsi malgrado la terapia antibiotica.

L'emergenza è mondiale: la stima è che l'antibiotico-resistenza possa causare la morte di 10 milioni di persone da qui al 2050. Ma tornando alle cose toscane, come si diceva nel 2022 il consumo di antibiotici sistemici è tornato a crescere benché i livelli siano comunque inferiori rispetto al 2019. 

Nel 2022 mediamente sono stati 14,5 ogni 1.000 abitanti i toscani che, in un giorno qualsiasi, hanno assunto antibiotici, compresi i pazienti in ospedale. Tolti quest’ultimi, il cui consumo non ha subito variazioni da un anno all’altro, sono stati 13 ogni 1.000 abitanti i toscani che hanno assunto antibiotici al di fuori delle strutture ospedaliere, con una crescita del 24% rispetto al 2021. 

“Gli antibiotici sono una risorsa preziosa che permette di sconfiggere malattie pericolose e di salvare vite in tutto il mondo, ma solo il loro uso corretto ci consentirà di continuare a farlo in maniera efficace”, è l’appello lanciato in occasione della Settimana mondiale per l'uso prudente degli antibiotici dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e dall’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini.

Purtroppo infatti, per un uso improprio e poiché vi si ricorre anche quando non necessari (negli uomini come negli allevamenti di animali), gli antibiotici stanno perdendo la loro capacità di curare le infezioni ad un ritmo impensabile fino a pochi anni fa.

“La giunta regionale ne ha fatto un tema della propria agenda – prosegue ancora Bezzini – investendo sulla formazione del personale degli ospedali, sulla prevenzione e sorveglianza delle infezioni correlate all’assistenza".