Cronaca

Il centralino telefonico per raggirare gli anziani

Avevano messo su una centrale telefonica per individuare gli anziani da truffare con la scusa del falso incidente del figlio. Duecentomila euro rubati

Gioielli e denaro per circa 200mila euro: è questo quanto la banda delle truffe era riuscita a racimolare raggirando 50 anziani in centro Italia. La banda criminale, composta da 12 persone con base a Napoli, è stata arrestata grazie all'indagine della polizia tributaria di Siena. 

L'avvio delle indagini dopo alcuni episodi di truffe avvenuti a Siena. Gli investigatori hanno scoperto che a Napoli c'era una vera e propria centrale telefonica che individuava gli anziani da truffare. Poi partiva la truffa: i criminali si spacciavano per carabinieri o avvocati e telefonavano all'anziano spiegando che un parente, le più delle volte il figlio, era rimasto coinvolto in un incidente e che aveva ucciso una persona, quindi c'era da pagare una somma per risarcimento danni per evitare il carcere. 

A questo punto si presentava una persona a casa dell'anziano, il "trasfertista", che si faceva consegnare il denaro o i gioielli. Per rendere la truffa ancora più veritiera invitavano gli anziani a chiamare il 112, ma al numero indicato rispondeva un complice. Al "trasfertista" veniva pagato il viaggio di andata e ritorno da Napoli e anche una quota lavoro. 

L'operazione "Vultus" ha visto l'impiego di oltre 100 militari dei comandi di Siena, Napoli, Milano, Brescia, Rimini e Pistoia. I reati contestati vanno dall'associazione per delinquere finalizzata alla truffa o all'estorsione, alla truffa aggravata.