Cronaca

Sangue in farmacia, scassinatori traditi dal Dna

Per entrare avevano sfondato con un tombino la vetrina, poi si erano feriti alle mani mentre staccavano il pannello del sensore antifumo

Il sangue lasciato sul lugo del furto ha fatto risalire gli investigatori della polizia ai due scassinatori che avevano messo a segno a segno un furto in una farmacia di Scandicci. A finire in manette un pratese di 40 anni e un 48enne originario del salernitano.

Il colpo era stato messo a segno la sera tra il 30 e il 31 dicembre. I due avevano sfondato la vetrina della farmacia con un tombino e poi tagliato con un flessibile l'armadio blindato della farmacia impadronendosi di 10mila euro.

Oltre alle tracce di sangue la polizia scientifica è riuscita a risalire ai due malviventi anche grazie ad un’impronta, appartenere al pollice della mano destra del 40enne pratese.

Ad incastrare entrambi gli arrestati sono state invece le tracce di sangue che hanno indicato la loro presenza sulla scena del crimine. I due si erano feriti staccando il pannello del sensore antifumo.

Gli inquirenti non escludono tuttavia la presenza sulla scena del crimine di altre persone. Per quanto riguarda il 48enne campano l’uomo è anche ritenuto responsabile, nell’ambito di un’indagine parallela, di un furto aggravato in danno di un negozio di alimentari di Quarrata.

I due scassinatori arrestati si trovano entrambi al carcere di Prato.