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Colf e badanti, nuova stangata per le famiglie

Il contratto collettivo prevede l'adeguamento annuale della retribuzione all'inflazione rilevata a Novembre dell'anno prima. Nel 2022 era all'11,8%

Caro bollette, caro carburanti, caro vita: e anche caro badanti e colf, con una stangata che si prepara ad abbattersi sulle famiglie quantificata dal ramo Family Care di Unilavoro Pmi in 150 euro mensili di maggior spesa a nucleo familiare nel 2023. 

Il motivo risiede all'adeguamento annuale all'inflazione previsto nel contratto collettivo di categoria che comprende appunto colf e badanti ma anche baby sitter. La retribuzione minima ogni anno si adegua all'inflazione rilevata da Istat al 30 Novembre dell'anno precedente. Peccato che nel 2022 il dato registrato fosse dell’11,8%, da cui deriva un'impennata degli aumenti per il 2023.

Secondo le proiezioni Unilavoro Pmi, "una persona non autosufficiente può arrivare a spendere oltre 150 euro in più al mese per un totale di circa 2.800 euro mensili". Il costo comprende "la regolare assunzione di una lavoratrice a tempo pieno in regime di convivenza ma anche quello di una sostituta, necessaria per coprire le ore di riposo della prima previste obbligatoriamente dal contratto nazionale di lavoro".

“Nel 2022 - osserva il presidente di Family Care Unilavoro Pmi Claudio Cannavacciuolo - l’inflazione ha raggiunto un numero a 2 cifre e il risultato finale è una spesa inaccessibile alla stragrande maggioranza delle famiglie italiane, considerato anche che l’attuale sistema fiscale consente di detrarre un’esigua parte dei costi e solo per redditi veramente minimi". E ora il timore è anche quello di un aumento del lavoro sommerso, per una platea solo di badanti stimata in 3 milioni di lavoratori in Italia.