Cronaca

Traffico di rifiuti, scarti tessili in Africa

L'indagine coordinata da Firenze ha fatto emergere lo smaltimento di prodotti tessili provenienti da manifatture cinesi operative tra Prato e Pistoia

Scarti tessili provenienti da manifatture cinesi operative tra Prato e Pistoia sarebbero stati illecitamente destinati in varie regioni italiane e in Africa. Le indagini della Procura di Firenze hanno portato all'esecuzione di sei misure di custodia cautelare per quattro imprenditori italiani e due cinesi, ma altre dieci persone risultano al momento indagate. I sacchi contenenti scarti tessili sarebbero stati affidati a raccoglitori non iscritti all'apposito Albo e conferiti poi in impianti fittizi dove venivano solamente pressati per essere poi abbandonati in strutture in disuso affittate e poi abbandonate colme di rifiuti.

Le indagini sono state coordinate da Firenze e sono state condotte dalla polizia municipale di Prato assieme alla polizia giudiziaria provinciale ed hanno interessato anche le province di Pistoia, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo.

Tutto è iniziato da una indagine sulla gestione dei rifiuti prodotti da alcune ditte di pronto moda orientali, gli agenti pratesi hanno registrato l'esistenza di "una vera e propria organizzazione dedita alla gestione illecita di rifiuti anche a scapito dei titolari delle aziende cinesi che sostenevano dei costi per lo smaltimento dei rifiuti".