Ville di lusso dichiarate come prime case senza che lo fossero realmente, così da intercettare benefici fiscali non dovuti realizzano, fra il 2018 e il 2021, plusvalenze non dichiarate al fisco per 1,15 milioni di euro. Il sistema architettato da due coniugi è stato scoperto dalla guardia di finanza di Pistoia, che ha operato in stretto coordinamento con la locale direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate.
Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, marito e moglie avrebbero acquistato, ristrutturato e rivenduto due ville: una, con resede esclusiva, in zona del Cuoio; l’altra, dotata di giardino, piscina e terrazza panoramica, in Versilia. I due avrebbero beneficiato di agevolazioni fiscali non spettanti e senza pagare le imposte sulle cospicue plusvalenze via via realizzate, ricorrendo allo stratagemma di dichiararle tutte come prima casa, grazie a fittizi trasferimenti di residenza.
Fittizi, sì, perché le investigazioni economico-finanziarie condotte dai finanzieri e i riscontri sul territorio hanno portato ad accertare come la loro dimora abituale fosse altrove, e come i lavori di rispristino degli immobili di pregio avessero il fine di accrescerne il valore e favorirne così la vendita.
L'uomo, oltre ad essere segnalato all’Agenzia delle entrate per l'accertamento delle imposte evase, è stato denunciato per dichiarazione fraudolenta e, in relazione al reinvestimento delle somme derivanti dall’indebito risparmio d’imposta, per autoriciclaggio. Ha già sottoscritto l’adesione all’accertamento dell’Agenzia delle entrate sul primo immobile riconoscendo, solo per l’anno 2018, un debito verso l’erario di 420.714,81 euro e versando le prime rate di ristoro.