Cronaca

Sciolse il fratello nell'acido, arrestato Orefice

L'uomo, già condannato all'ergastolo in primo grado, è finito in manette dopo che la Casssazione ha dichiarato inammissibile il suo ultimo ricorso

Si aprono le porte del carcere per luigi Orefice, il 49enne già condannato all'ergastolo per aver ucciso il fratello Rosario, occutandone poi il cadavere in un bidone pieno di acido. La suadra mobile di Pistoia lo ha tratto in arresto dopo che ieri la Suprema Corte ha giudicato inammissibile l'ultimo ricorso presentato dal suo legale.

I fatti risalgono al 2010: Rosario Orefice scomparve da Pistoia il 30 aprille, ma il suo corpo venne ritrovato soolo quattro anni più tardi, in un capannone industriale di Serravalle Pistoiese di proprietà del fratello Luigi, lo stesso che ne aveva denunciato la scomparsa, nel corso di alcuni lavori di ristrutturazione.  Il corpo si trovava all'interno di una intercapedine ricavata nel soffitto, parzialemnte sciolto dentro un bidone di acido.

"Oggi si chiude la fase investigativa del procedimento " ha commentato il dirigente della squadra mobile pistoiese Antonio Fusco. "E' stata un'indagine lunga e complessa su fatti dolorosi - ha aggiunto - portata avanti mettendo insieme indizi, che sono poi diventati prove. Con tutte le difficoltà derivanti, come accade spesso in questi casi, dall'assenza del cadavere e dalla dichiarata scomparsa per allontanamento volontario".