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Il Covid presenta il conto al vivaismo toscano

Risorse esaurite dopo due mesi di blocco delle attività per quasi 1.500 imprese. In Toscana il principale polo italiano di produttori di piante

Il distretto vivaistico toscano, che ha nel pistoiese il proprio cuore pulsante, batte cassa: dopo due mesi di blocco delle attività commerciali, le risorse delle aziente sono esaurite e c'è bisogno di liquidità. Lo ha detto il presidente del Distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia Francesco Mati confermando le preoccupazioni espresse già all'inizio dell'emergenza (vedi articolo correlato) per l'intero comparto florovivaistico toscano. Solo il distretto vivaistico pistoiese fattura 733 milioni di euro all'anno mentre si si estende lo sguardo all'intero territorio regionale si superano gli 850 milioni. 

L'emergenza Covid ha infatti innescato una brusca inversione di tendenza dopo due anni consecutivi di crescita delle esportazioni: dal 2017 l'export era cresciuto del 7 per cento. Con l'emergenza Coronavirus "negli ultimi due mesi l'attività delle aziende vivaistiche si è praticamente bloccata: in certi casi al 10 per cento, in altri al 20 per cento. E questo sostanziale blocco commerciale nel periodo cruciale dell'anno riguarda le piccole come le medie e le grandi aziende, è generalizzato". 

Da qui la richiesta urgente di liquidità per evitare un "effetto domino" che rischia di travolgere un comparto che conta, solo nel pistoiese, 1.450 aziende con 6.000 ettari di superfici coltivate e 6.000 addetti.