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Caro bollette, molti agriturismi riaprono a Pasqua

Sono 4.500 in Toscana le strutture ricettive rurali. In gran parte rimarranno chiuse nella stagione fredda: troppo alti i costi del riscaldamento

Il caro bollette chiude le porte degli agriturismi toscani: molte fra le 4.500 strutture ricettive rurali presenti in Toscana si accingono a riaprire solo a Pasqua per evitare i costi alle stelle per l'energia - riscaldamento in primis - che non potrebbero mai arrivare ad essere compensati dalla presenza di turisti.

A scegliere la via della chiusura per la stagione invernale sono soprattutto le strutture di grandi dimensioni, mentre le più piccole sfidano i rincari. Aperte poi anche le strutture autosufficienti a livello energetico grazie a impianti fotovoltaici o a biomasse.

Il dato è emerso in occasione dell’assemblea elettiva di Turismo Verde di Cia Agricoltori Italiani di Toscana Centro (Firenze-Prato-Pistoia). Sono 600 gli agriturismi presenti in provincia di Firenze (il 13% dei 4.500 della Toscana), in provincia di Prato sono 250 (5,5%) così come in quella di Pistoia (250 per il 5,5% toscano).

“Gli aumenti dei costi energetici non sono più sostenibili dagli agriturismi del nostro territorio – sottolinea il presidente di Turismo Verde Cia Toscana Centro, Franco Masotti, confermato alla guida dell'associazione per il secondo mandato, fino al 2025 -, in molti resteranno chiusi nei mesi invernali e riapriranno in primavera, nel periodo pasquale". Il settore chiede aiuto alle istituzioni in termini di ristori. Gli aumenti, spiega l'associazione, sono tali che riversarli sulla clientela sarebbe impossibile.

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