Cronaca

Condannato l'uomo che seviziò e uccise Pilù

Il tribunale ha inflitto all'uomo che torturò a morte la cagnolina 18 mesi di carcere con la condizionale. I fatti avvennero a Pescia nel 2015

Pilù

E' stato condannato a 18 mesi di detenzione con la sospensione condizionale della pena l'uomo che, nel maggio 2015, torturò fino a ucciderla la cagnolina pincher Pilù, filmando le sevizie e postandole sui social. L'individuo è stato condannato anche al risarcimento dei danni da liquidarsi in sede civile e al pagamento delle spese processuali. Lo ha deciso il tribunale di Pistoia mentre, all'esterno del palazzo di giustizia, i volontari dell'associazione "Chiediamo giustizia per Pilù" manifestavano. Grazie alla sospensione condizionale della pena, l'uomo infatti non trascorrerà in carcere neppure un giorno se, nei prossimi 5 anni, non commetterà un altro reato simile.

"Stiamo lavorando con questo Parlamento affinchè la nuova legge sui maltrattamenti preveda anche il carcere, come avviene in America e in altri Paesi europei per chi maltratta, tortura o uccide animali" ha spiegato il presidente dell'associazione Walter Caporale.

Come sottolineato all'Organizzazione internazionale protezione animali, costituitasi parte civile al processo, Pilù apparteneva all'ex fidanzata dell'imputato. Dopo la morte del cane, trascorsero un anno e 5 mesi prima che emergesse la verità, quando il condannato pubblicò sui social un video in cui spiegava come fosse morta Pilù. Poco dopo scattò la denuncia. Oggi la condanna.