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L'abbraccio al maratoneta della fede

Francisco Sancho, il pellegrino partito a piedi da Cestokova, è stato accolto a Pistoia dopo le soste dei giorni scorsi sulla montagna

Il suo cammino ancora si prospetta lungo e serrato. L'8 dicembre Francisco Sancho dovrà arrivare a Roma, in tempo per l'inizio del giubileo.

Intanto, quello che è stato soprannominato il "maratoneta della fede" ha raggiunto Pistoia, entrando da Porta al Borgo, cioè seguendo il tracciato della Romea Strata dopo essere passato dalla montagna. Accolto da una piccola folla e dall'assessore comunale al turismo Tina Nuti, ha poi attraversato il centro fino alla cattedrale di San Zeno, non senza una tappa nella chiesa di Sant'Andrea. 

Per l'occasione, in duomo sono state esposte le reliquie di San Jacopo, sulle cui origini si è soffermato don Luca Carlesi, arciprete della cattedrale. E' qui che Sancho ha fatto apporre il timbro sul pieghevole che raccoglie i segni di ogni tappa del suo viaggio.

Fisico asciutto e volto sereno, ma forse un po' provato dal lungo tragitto, percorso, il pellegrino spiega così la sua avventura: "Sono partito l'8 settembre scorso da Cestokova, il mio è un cammino per la ricerca dell'essenziale - spiega - sono guarito da una lunga malattia e per questo mi sono partito per il pellegrinaggio". 

Poi un commento sull'accoglienza, proseguita in palazzo comunale: "Non ero mai stato qui a Pistoia, sono stato accolto benissimo e ne sono davvero molto contento". 

Al termine della giornata, cena alla mensa don Siro Butelli e pernottamento in locali della Diocesi. Una notte dovrà essere ristoratrice, perché il cammino riprenderà subito con l'itinerario verso Fucecchio e San Miniato per immettersi lungo la via Francigena

Un pensiero, inevitabile, corre anche in Francia dopo gli attentati di Parigi: "Mi auguro che quello che sta accadendo renda tutti consapevoli che la vita è un dono e che è importante tutelarla".