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Sherlock Holmes si è fermato a Pistoia

Un libro scritto a otto mani racconta di come il celebre investigatore creato da Conan Doyle fece tappa in città

Sherlock Holmes si è fermato a Pistoia.

Non solo a Firenze, come si legge nel racconto La casa vuota di Sir Arthur Conan Doyle.

Il celebre investigatore fece tappa anche a Pistoia tra la primavera e l'estate del 1891.

È questa la suggestiva narrazione che viene sviluppata nel libro Sherlock Holmes a Pistoia scritto da Luca Martinelli, Giuseppe Previti, Stefano Fiori ed Enzo Gualtiero Bargiacchi, edito da Edizioni Atelier di Pistoia.

Sherlock Holmes a Pistoia è diviso in due sezioni. Nella prima, che dà il titolo al libro, Luca Martinelli, giornalista pratese appassionato del celebre investigatore letterario, ricostruisce gli eventi e i motivi che, durante la sua permanenza a Firenze, spinsero il detective di Baker Street a visitare la vicina città di Pistoia. Tutta la vicenda ruota attorno all'opera Notizie istoriche del Tibet, meglio nota come Relazione Desideri, corposo e documentato diario di viaggio del missionario gesuita pistoiese Ippolito Desideri che la censura vaticana condannò all’oblio per quasi centocinquanta anni. Passo dopo passo, con il ritmo di un racconto giallo più che di un saggio, Martinelli svelerà al lettore ogni dettaglio.

Nella seconda sezione del libro, invece, sono presenti due apocrifi sherlockiani a firma di Martinelli e Stefano Fiori, vice presidente dell’associazione Giallo Pistoia, e l’intervista impossibile Sherlock Holmes e Mr. Previti di Giuseppe Previti, presidente dell’associazione Giallo Pistoia. 

Chiude il volume il contributo storico-critico di Enzo Gualtiero Bargiacchi, il massimo studioso di padre Ippolito Desideri. La postfazione è di Michele Lopez, presidente di Uno studio in Holmes, l’associazione che riunisce gli appassionati italiani di Sherlock Holmes.