Cronaca

Impresa fantasma con operai clandestini a nero

L'attività era svolta in un capannone senza neppure l'iscrizione al registro delle imprese. Precauzioni anti Covid zero. Una persona denunciata

Senza nemmeno l'iscrizione al registro delle imprese, lui si era insediato in un capannone e ci aveva avviato un'attività tessile impiegando a nero manodopera clandestina e in barba a qualunque presidio di sicurezza sui luoghi di lavoro, anti Covid-19, per non dire degli adempimenti contrattuali e contributivi legati agli operai.

A scoprire la situazione di totale irregolarità, denunciando il datore di lavoro, sono stati ieri gli operatori del nucleo interforze di controllo in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, secondo gli obiettivi indicati dal prefetto di Pistoia Gerlando Iorio. Per portare a termine l'operazione si sono coordinati Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Ispettorato Territoriale del Lavoro, Asl, Inail e Inps.

L’azienda tessile di confezioni, riassume una nota di prefettura, "aveva iniziato ad operare in carenza della stessa iscrizione nel registro delle imprese, delle denunce agli enti previdenziali a fini assicurativi e di ogni altro adempimento obbligatorio relativo all’impiego di personale dipendente". In tutto 5 i lavoratori irregolari individuati, occupati al nero al 100% e in due casi clandestini. Per loro il prefetto ha già adottato i provvedimenti di espulzione.

L'attività è stata immediatamente sospesa. Ulteriori violazioni riscontrate circa la carenza di agibilità dei locali sono ancora "oggetto di valutazione da parte degli inquirenti anche per le condizioni igienico sanitarie e per l’uso in sicurezza dei macchinari presenti".