Cronaca

Primo braccialetto elettronico ad uno stalker

La misura di sicurezza è stata disposta nei confronti di un uomo accusato di molestie e violenze nei confronti della ex fidanzata e dei suoi familiari

In sede di riesame, unitamente alla misura di sicurezza del braccialetto elettronico, sono stati concessi all'uomo anche gli arresti domiciliari.

La storia di minacce e soprusi ha preso il via quattro anni fa, quando la stalker ha reagito con botte e minacce alla decisione della fidanzata di lasciarlo. Dopo la prima denuncia l'uomo era stata arrestato ad aprile dopo che aveva affrontato con calci e pugni il padre della vittima.

Nel frattempo è giunto a sentenza il procedimento iniziato a seguito della prima denuncia e lo stalker è stato condannato a due anni e quattro mesi di reclusione. Una condanna che gli ha aperto le porte del carcere perché recidivo.

In sede di riesame però il giudice ha concesso gli arresti domiciliari legandoli alla misura di sicurezza dell'utilizzo del braccialetto elettronico.

La disposizione di questa misura ha gettato però nello sconforto la famiglia della vittima, terrorizzata dalla possibilità che l'aguzzino torni a minacciarli.

In un'intervista al quotidiano La Nazione l'avvocato della famiglia, Chiara Mazzeo, ha chiarito che il caso specifico ha messo in evidenza un limite della pur valida legge sul femminicidio. La nuova norma infatti non prevede che il legale della persona offesa possa partecipare all'udienza di riesame, rendendo così impossibile l'opposizione della vittima alla disposizione di questo tipo di misure di sicurezza.