Utilizzando questo metodo l'uomo ha contattato alcuni condomini di un palazzo di via Cadorna, invitandoli ad esibire le bollette inerenti il consumo dell'energia elettrica promettendo consistenti sconti che sarebbero stati applicati nelle successive fatturazioni.
Il caso ha voluto che nel condominio abiti un carabiniere che, insospettito da questa procedura, ha chiesto le generalità al sedicente dipendente dell'Enel e l'intervento dei militari.
Gli accertamenti successivi hanno consentito di apprendere, oltre che le false generalità esibite, che l'esibizione delle bollette era sostanzialmente un pretesto per carpire le generalità degli intestatari dei contratti al probabile fine di stipulare arbitrariamente nuovi contratti con una società concorrente per la quale il pregiudicato procacciava clienti.