La petizione è sostenuta dalla rete Coldiretti ed è stata lanciata sulla piattaforma Change.org insieme all'Associazione Pizzaiuoli Napoletani e alla fondazione UniVerde.
La raccolta di firme a La Ferruccia ha visto tra i firmatari anche un sosia di Giuseppe Verdi che con barba, tuba in testa e sopra un calesse ha firmato il modulo che gli è stato sottoposto. Il sosia di Giuseppe Verdi in realtà si chiama Giuseppe Vichi è di Montale, e allieta con la sua presenza matrimoni e feste.
L'obiettivo della petizione è difendere la pizza italiana, che deve essere composta di farina, olio extravergine, pomodoro e mozzarella italiana, dalle tante imitazioni in giro per il mondo. È importante che nei prossimi mesi, in vista dell'Expo dedicato all'agricoltura che aprirà i battenti a Milano a maggio, “avvenga la formalizzazione al Comitato Intergovernativo dell'Unesco della candidatura dell'Arte della pizza,come patrimonio immateriale dell'umanità. -ha spiegato Paolo Giorgi, delegato Coldiretti Giovani Impresa Pistoia e Toscana- Siamo contenti che i cittadini pistoiesi e toscani tutti abbiamo dato il loro contributo importante”.