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Vivaismo, la ricetta per rilanciare l'indotto

Francesco Mati chiede a Renzi di inserire nella legge di bilancio una norma per defiscalizzare il verde privato: "Così si rilancia il florovivaismo"

Operai al lavoro in un vivaio (foto tratta da facebook)

“Per rilanciare il settore del florovivaismo e far emergere l'economia sommersa del settore occorre defiscalizzare il verde privato. Sollecitiamo con forza a Governo e Parlamento di prevedere una norma in tal senso nella Legge di Bilancio. Occorre porre le aziende nelle condizioni di non perdere ulteriormente fatturato, di poter ancora pagare gli stipendi a 150mila dipendenti e consentire all’indotto di continuare ad operare”.

Lo ha chiesto con forza il presidente della Federazione Nazionale di Prodotto del Florovivaismo di Confagricoltura e presidente del Distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia Francesco Mati che ha ricordato come, con la crisi dell’edilizia, siano “crollate vertiginosamente, in alcuni casi sfiorando il 40 per cento, le commesse per la realizzazione di aree verdi private”.

“Le piante – ha proseguito il rappresentante dei florovivaisti di Confagricoltura - hanno una straordinaria funzione di assorbire gli agenti inquinanti come lo smog e le PM10 che ogni anno sono responsabili di almeno ottocento morti, solo per la città di Milano. Incrementare le aree verdi significa quindi avere città meno inquinate, più vivibili e anche migliori dal punto di vista estetico. E di tutto ciò ci guadagna per prima la nostra salute”.

Mati ha illustrato anche lo scenario economico nel quale si muove il settore: "Solo a Pistoia il mercato interno vede impegnate oltre 1.300 aziende il cui fatturato, di circa 500 milioni di euro, rappresenta in Toscana un terzo della PLV (Produzione Lorda Vendibile) agricola. Pistoia occupa da sola circa 6 mila addetti ai lavori che raggiungono circa le 10 mila unità, se aggiungiamo l'indotto".