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Vivaismo, i creditori di Bruschi alzano la voce

Dopo la riunione sotto l'egida di Cia Pistoia che ha sancito la nascita di un comitato, i creditori chiedono risposte in sede di distretto

Dopo la nascita del comitato, creditori e fornitori alzano la voce e chiedono risposte.

Piccole e medie imprese creditrici dei Vivai Bruschi, confluite in un comitato per tutelare i propri interessi, lanciando un appello al Distretto vivaistico-ornamentale di Pistoia.

"In qualità di associazione di categoria e senza coinvolgimento del Comitato creditori - spiega Cia Pistoia - Facciamo appello al Distretto vivaistico-ornamentale di Pistoia per affrontare insieme una volta per tutte la questione dei sistemi di pagamento dei fornitori da parte delle aziende vivaistiche più grandi".

Un nodo complicato da sciogliere, sul quale la confederazione degli agricoltori delinea due indirizzi di azione: uno che riguarda l’articolo 62 che disciplinava le cessioni di prodotti lungo la filiera agricola imponendo fra l’altro pagamenti a sessanta giorni, l'altro che riguarda invece il sistema di pagamento attuale: " Se si fossero adottate regole nella direzione dell'articolo 62, ora, forse, non ci saremmo trovati di fronte a livelli di indebitamento così alti come pare essere quello del vivaio Bruschi - spiega il presidente di Cia Pistoia Sandro Orlandini - Inoltre il sistema di pagamento attuale, con ritardi anche di due anni, non può andare avanti così, quindi bisogna elaborare una via di uscita, graduale quanto si vuole, e magari programmata per entrare a pieno regime fra tot anni, ma che abbia come punto di approdo finale nuove modalità di pagamento e relazioni più sane fra piccoli fornitori e grandi aziende, come è nella natura stessa del distretto come modello economico".