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Via i tubi di cemento amianto dall'acquedotto

Nessun rischio per l'acqua dopo i controlli nell'area pistoiese, ma il Comune chiede che siano sostituite le tubature ancora esistenti

I dati prima di tutto. Il monitoraggio dell'Autorità Idrica Toscana ha riguardato sei punti di prelievo: Pontenuovo, Bussotto-Prombialla, Prombialla, Pontelungo, Ramini, Selvascura-Gello. 

Su ogni punto sono stati effettuati due prelievi. Solo in quello di Ramini il primo prelievo ha riscontrato la presenza di 33.000 fibre di amianto nell'acqua; il secondo è risultato negativo. Immediato il terzo prelievo che ha evidenziato la presenza di 5885 fibre per litro.  

Si tratta, in ogni caso, di livelli ben al di sotto della soglia di pericolosità fissato dall'Epa-Agenzia per la protezione dell'ambiente a 7 milioni di fibre per litro di acqua.

Nonostante non siano ad oggi rilevabili elementi di pericolo, l’amministrazione comunale spiega di voler “presidiare direttamente, insieme all’Ait tutte le azioni messe in atto per individuare la causa delle difformità tra i dati, identificare l’apporto derivante dal discioglimento delle fibre dalla rete, proseguire il monitoraggio su quel punto, indicandolo come priorità nel piano di sostituzione delle tubazioni idropotabili”. E' quanto scritto nella lettera inviata dal vicesindaco con delega all’ambiente e alle società partecipate Daniela Belliti all'Autorità Idrica Toscana.

Le tubature in cemento amianto a Pistoia, nate prima dell'’entrata in vigore della legge del 1992 sulla cessazione dell'impiego dell'amianto, sono pari al 2% e cioè 31,74 chilometri su un totale di 606,58 chilometri di rete.