Attualità

Un giardino per l'antifascista Dino Niccolai

Scoperta la targa nell'area verde di via Mameli alla presenza del sindaco Bertinelli, dei figli e di venti alunni della scuola 'Carradori'

Il sole ha baciato l'inaugurazione del giardino intitolato all'antifascista pistoiese Dino Niccolai. La cerimonia di scopertura della targa nell'area verde compresa tra via Mazzini, via Mameli e la ferrovia Porrettana si è svolta alla presenza del sindaco Samuele Bertinelli. Presenti, tra le autorità, anche i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d'arma e delle organizzazioni sindacali oltre che di alcune associazioni di volontariato e culturali.

Dino Niccolai, partecipò alla Grande Guerra nel Corpo dei bersaglieri e nel 1919 incontrò la passione politica. Nel 1921 fa parte degli Arditi del Popolo. Aderì al partito socialista italiano e nel 1923, a seguito della scissione, passò al Partito comunista italiano diventando attivista e dirigente. Nel 1923, da ferroviere, fu licenziato per aver partecipato agli scioperi nazionali dei ferrovieri.

Fece sentire forte la propria voce contro il regime fascista, mantenendo il collegamento con i compagni in clandestinità, cosa che in più occasioni gli costò l'arresto. Nel 1927 fu deferito al Tribunale Speciale del fascismo e condannato a tre anni di carcere e tre di sorveglianza. La pena fu interamente scontata per il suo rifiuto a firmare la domanda di grazia al Duce. 

All’uscita dal carcere continuò l’attività antifascista clandestina subendo altri arresti. Fece poi parte della Resistenza come commissario politico della prima formazione partigiana “Bozzi” che aveva contribuito a costituire. Alla caduta del fascismo venne designato a rappresentare il PCI nel Comitato di liberazione nazionale. A Pistoia fu consigliere comunale e poi assessore