Cronaca

Uccisa col fuoco, trentenne rischia l'ergastolo

Chiesto il rinvio a giudizio per un 30enne pakistano accusato di aver ucciso, dando fuoco alla stanza in cui si era rifugiata, Lamiae Chriqui

Il tribunale di Pistoia

Un assassinio avvenuto a Sammomè, sulla montagna pistoiese, il 6 ottobre 2016 e per il quale, poche ore dopo, venne arrestato il 30enne profugo pakistano.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, confermata in pieno anche dal sostituto procuratore Giuseppe Grieco che ha chiesto il rinvio a giudizio dell'uomo, sul quale si dovrà pronunciare il Gup fissando l'udienza preliminare, il femminicidio sarebbe avvenuto per motivi abietti.

In particolare la donna, di soli 28 anni, moglie di un uomo col quale il 30enne era divenuto amico, aveva respinto le avances del pakistano, il quale, avrebbe deciso di ucciderla.

Una volta in casa le avrebbe prima amputato un dito ( e la donna in quel frangente era riuscita ad effettuare una prima chiamata di soccorso ai Carabinieri ) per poi dare fuoco alla stanza dove la donna aveva cercato riparo, aprendo una bombola del gas.

L'imputato è accusato di omicidio volontario aggravato, oltre che incendio doloso. Rischia l'ergastolo.