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"Toscana terreno ghiotto per le agromafie"

L'ex procuratore nazionale antimafia Giancarlo Caselli è intervenuto a Pistoia in occasione della quinta Giornata della trasparenza e della legalità

"L'agroalimentare è un settore che ha dei problemi, ma nel complesso tira, funziona, e allora attira anche soggetti borderline, gente che preferisce, per guadagnare di più, barare, giocare con carte false". 

Così Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare, già procuratore nazionale antimafia, a Pistoia per parlare di agromafia nel corso di un evento promosso da Camera di Commercio di Pistoia e Coldiretti Pistoia. 

"Le agromafie - ha aggiunto - Sono una presenza del crimine organizzato mafioso nei vari segmenti della filiera agroalimentare per un business complessivo di circa 16 miliardi di euro, oltre a varie attività collaterali, per esempio il cosiddetto italian sounding, prodotti che dalle etichette sembrano italiani, ma di italiano non hanno assolutamente nulla, che hanno un giro di affari ancora più vorticoso, oltre i 70 miliardi di euro l'anno e in questo italian sounding le mafie sono sicuramente presenti".