Attualità

Toscana Pride, "E' il tempo dei diritti"

La manifestazione toscana in versione diffusa ha toccato anche piazza del Duomo a Pistoia. Presente l'assessora regionale Alessandra Nardini

Dopo un anno di stop a causa dell'emergenza sanitaria Covid-19, il Toscana Pride è tornato in versione diffusa, ovvero con 6 manifestazioni in altrettante città con l'obiettivo di evitare assembramenti, nel rispetto delle misure anti-contagio.

Con lo slogan "Liberiamo i diritti" ieri l'onda arcobaleno ha invaso Pistoia Arezzo, Firenze, Livorno, Pisa e Siena. Due le battaglie principali portate nelle piazze toscane: l'approvazione del Ddl Zan e la realizzazione, con la Regione Toscana, di un Patto per l'inclusione che impegni l'istituzione "in azioni concrete a sostegno e a tutela delle persone lesbiche, gay, bisex, trans*, queer, intersex e asessuali".

A Pistoia, in piazza del Duomo, era presente anche l'assessora regionale Alessandra Nardini.

"Sono stata a Pistoia - scrive su Facebook Alessandra Nardini-  per ribadire che la Toscana è orgogliosamente terra di diritti. La nostra Regione si è dotata, per prima, di una legge regionale, la 63/2004, contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere. Vogliamo lavorare affinché questa legge di civiltà sia pienamente attuata e sono felice che in Giunta Regionale mi sia stata affidata questa delega.A chi oggi mi ha ringraziata per esserci ho risposto che non doveva ringraziarmi ma che era un mio preciso dovere essere lì. Perché credo fermamente che le istituzioni debbano stare nelle piazze che chiedono diritti, nelle piazze dove si dice no a discriminazioni e violenze. Essere lì per rappresentare la propria comunità, tutta, perché non ci sono cittadine e cittadini di serie A e di serie B. Dalle piazze di oggi arriva anche, forte e chiaro, un messaggio: il Ddl Zan va approvato senza ulteriori indugi. Mai più persone derise, offese, picchiate per ciò che sono e per chi amano. Mai più discriminazioni e violenze. Vogliamo una società aperta e inclusiva, di tutte e tutti. È il tempo del coraggio. È il tempo dei diritti, siamo già in ritardo".