Attualità

Migliorano le condizioni dell'ex vescovo Bianchi

A dare notizia del buon esito dell'intervento avvenuto a Roma è monsignor Fausto Tardelli che rivolge alla città anche gli auguri di Pasqua

Monsignor Mansueto Bianchi

La notizia del ricovero dell'ex vescovo Mansueto Bianchi era stata accolta con apprensione da tutta la città. Ora sembra che da Roma arrivino notizie confortanti. 

"Le notizie che giungono dal Campus biomedico di Roma dove è ricoverato da alcuni giorni il vescovo Mansueto ci fanno sperare in bene - spiega monsignor Tardelli - l’intervento chirurgico allo stomaco a cui è stato sottoposto è perfettamente riuscito anche se il cammino è ancora lungo. Continuiamo nella preghiera fiduciosa".

Da monsignor Tardelli arrivano anche gli auguri alla città per la Pasqua alle porte.

"Quel mattino lontano di tanti anni fa, quando il sepolcro dove era stato deposto il corpo di Gesù venne trovato vuoto, fu un giorno come tanti altri in Palestina e nel resto del mondo. I romani calpestavano ancora col peso delle loro legioni quella terra d’oriente. Erode era ancora sul trono, Anna e Kaifa al loro posto nel tempio di Gerusalemme. Come ogni giorno, anche in quel giorno si uccise e si violentò, si rubò e furono perpetrati orrendi delitti. Continuò la disperazione di molti e ciechi e storpi e muti e sordi e lebbrosi continuarono a mendicare dolenti la possibilità di una vita migliore. Rispetto ai giorni precedenti, nulla sembrò cambiato quel mattino dopo il sabato di tanti secoli fa. Tutto era come prima, nessun problema era stato risolto. All'apparenza", scrive monsignor Tardelli.

"Oggi, dopo duemila anni, io so che in realtà tutto cambiò in quel giorno; che fu l’alba di un nuovo orizzonte, perché in quel giorno l’amore vinse definitivamente la morte - prosegue il vescovo -  Non era mai accaduto prima. Accadde quel giorno con quel crocifisso mite che perdonò chi lo stava uccidendo e risuscitò come aveva predetto. Se ne parlo ancora oggi dopo tanto tempo come di una vicenda che mi ha conquistato e che mi riempie il cuore di allegria nonostante tutto, è perché quel giorno tutto cambiò. Cominciò una storia nuova e nel mondo si riversò una speranza che infiammò d’amore e di gioia una moltitudine immensa di miti operatori di pace. Oggi so che, se voglio, posso appartenere a questa schiera di fratelli e sorelle che aprono spazi di umanità nuova, senza far rumore, morendo se necessario, ma facendo fiorire la vita".

"A tutti voi fratelli miei carissimi che vivete in città e nella diocesi, credenti o non credenti, stranieri o italiani, soprattutto a voi che soffrite per mille motivi, non so dirvi che una sola parola, sperando di dirvela anche con la mia povera vita: Cristo è risorto! Si, E’ veramente risorto! Con Lui, per Lui e in Lui, un altro mondo è possibile!"