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Scampato al lager torna a Pistoia 75 anni dopo

Massimiliano Fischer era molto piccolo quando la madre fu portata ad Auschwitz e il padre venne rinchiuso in un campo di detenzione

Era il 1944. Massimiliano Fischer aveva quattro mesi e viveva a Prunetta, sui monti pistoiesi, insieme ai suoi genitori, qui internati perché ebrei. 

Il bambino venne allontanato dai suoi genitori: la madre fu portata ad Auschwitz, da dove non tornò più, il padre venne rinchiuso in un campo di detenzione. 

A salvare Massimiliano Fischer fu Ernesto Bragognolo, commerciante di scarpe rientrato a Pistoia dopo un periodo di emigrazione negli Stati Uniti. Lui e sua moglie Rita si presero cura del bambino impedendo che venisse portato nel lager.  Solo qualche anno dopo il babbo di Massimiliano, Otto, rientrò in Italia.

 Dopo gli studi, Fischer si trasferì a Torino e intraprese la professione di commercialista.

Il 18 aprile tornerà a Pistoia in occasione della presentazione dell'ultimo ''quaderno'' della collana Storialocale, dal titolo 'Un paio discarpe per la vita: il percorso della famiglia Fischer daPrunetta ad Auschwitz'' in programma alle 17 alla Fondazione Cassa Risparmio Pistoia e Pescia in via de' Rossi.